Con Francesco in azienda i nostri risultati sono migliori”

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GENOVA – Lo studente con handicap ha diritto ad avere l’insegnante di sostegno per tutte le ore di sua permanenza a scuola. Lo ordina il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria alla direzione scolastica regionale, quindi al ministero dell’Istruzione. Con una sentenza considerata una novità dallo stesso preside della scuola media D’Oria-Pascoli, il Tar accoglie il ricorso (avvocati Pier Giorgio Coppa e Marco Barilati) presentato dai genitori di un ragazzo affetto da “alterazione globale dello sviluppo psicologico”, che frequenta la classe seconda e che da settembre si è visto ridurre le ore di sostegno: da 22 dello scorso anno a 15. Per effetto dei tagli.
 
Il provvedimento della giustizia amministrativa è stato depositato il 29 febbraio scorso ed è immediatamente esecutivo. Non aspettava altro il preside della scuola, che prima del pronunciamento del Tar aveva inoltrato apposita richiesta alla direzione scolastica regionale. Tanto è vero che Luca Lenti assicura di integrare le ore mancanti prima possibile (anche se ormai siamo a metà anno scolastico inoltrato), ma attende la deroga dai suoi superiori. “Se ce lo ordina un giudice, noi ottempereremo, autorizzeremo il preside, così come abbiamo fatto lo scorso anno a La Spezia – assicura Giuliana Pupazzoni, direttrice scolastica regionale – ma prima di firmare qualcosa, vogliamo leggere la sentenza, perché spesso i giudici fanno confusione tra docente di sostegno assegnato alla classe e numero di ore attribuite allo studente”.
 
Secondo quanto sostiene Giuliana Pupazzoni, l’insegnante di sostegno è assegnato alla classe e non all’allievo: “Spetta poi al consiglio di classe stabilire quali interventi didattici fare sul ragazzo; non è possibile stabilire una equazione matematica tra ragazzo e docente di sostegno; il docente di sostegno non è l’angelo custode del ragazzo, ma mette in moto iniziative per venire incontro alle sue esigenze”.
 
“La sentenza del Tar crea un grosso precedente – sottolinea, invece, il preside Lenti – nessun giudice, prima d’ora, aveva sancito che tutte le ore di permanenza a scuola dello studente vanno coperte con il sostegno”. Non l’aveva sancito per la vicenda di La Spezia. C’è di più: il tribunale amministrativo, richiamando la legge “5 febbraio ’92″ per l’assistenza e l’integrazione sociale, ordina che l’insegnante di sostegno, per 21 ore settimanali, sia assicurato fino al termine della terza media. Non è accolta, invece, “la pretesa che sia sempre lo stesso docente”.
 
Il giorno dopo, il Tar ha emesso una seconda sentenza, riguardante una ragazza con deficit attitudinale che frequenta la media “Pertini” di Savona: accogliendo il ricorso dei genitori di questa, assistiti dagli avvocati Elena Navello e Paolo Nunzi. Anche qui, sempre lo stesso giudice Enzo Di Sciascio scrive che “il docente di sostegno è una figura di riferimento per l’alunno” ed ordina che la sentenza “sia eseguita dall’autorità amministrativa”.
 
I tagli delle ore di sostegno erano stati denunciati già ad inizio anno scolastico dalla Consulta Regionale per l’Handicap. Che aveva dato un ultimatum al direttore scolastico regionale, ricordando che “soltanto nella provincia di Genova vi sono 480 iscritti, disabili, in più dello scorso anno”. La Consulta aveva chiesto che venisse rispettato il rapporto minimo di un insegnante di sostegno ogni 2 alunni. In assenza di risposte positive, erano state minacciate azioni legali di massa. Un’altra denuncia era giunta da Gianni Manuzio, della segreteria nazionale della Cisl-Scuola: “Abbiamo un indice di uno a 2.01, cioè di un docente che deve occuparsi di più di 2 alunni, e in certe realtà territoriali, come la scuola media Doria-Pascoli, abbiamo soltanto 2 docenti di sostegno per 6 ragazzi disabili, cioè un rapporto 1 a 3″.
 
Così è stato, anche se Giuliana Pupazzoni sottolinea che dallo scorso settembre in Liguria sono state concesse 240 deroghe in più dello scorso anno: vogliono dire altrettanti insegnanti di sostegno agli handicappati. Nelle scuole statali della provincia di Genova, però, non bastano 1.126 professori di sostegno concessi dal ministero dell’Istruzione (2.176 in tutta la Liguria) per 2.637 ragazzi affetti da disabilità (quasi 5.000 in tutta la regione).

Fonte: disablog.it

06/03/2012