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Sette ragazzi con sindrome di Down si sono cimentati nei mesi scorsi nella realizzazione di un documentario ambientato nella Tenuta del presidente della Repubblica, vicino Ostia. Un’iniziativa nata dalla collaborazione tra l’Aipd e il Quirinale, raccontata su SuperAbile Magazine

ROMA – I cinghiali e le loro corse, la mamma con i piccoli, e poi gli uccelli nella stazione di inanellamento, dove vengono monitorati i flussi migratori e dove i guardia caccia li prendono a testa in giù, delicatamente, tenendo ferme le ali per mettere loro un sottile braccialetto di riconoscimento. E ancora i cavalli allo stato brado, sempre un po’ spaventati dalla presenza di automobili e di esseri umani, e i cavalli delle scuderie dei Carabinieri, con le loro unghie da limare per poter avere dei ferri nuovi agli zoccoli. La bellezza della spiaggia libera in primavera e l’importanza di tenere pulita la battigia, il gusto di lavorare con i fiori e con le piante nel vivaio "sporcandosi le mani" nel riempire i vasi di terra con i semi. E poi mangiare tutti insieme in campagna, apparecchiando e sparecchiando, gustare una brace di salsicce dietro una capanna nel bosco e camminarci dentro il bosco, pieno di fango, piante basse e alberi che regalano tanta ombra e che nascondono reperti archeologici. Passeggiare, guardare, filmare, gustare, riconoscere, stupirsi.

È stata questa l’attività di Giuseppe, Andrea, Giada, Martina, Luca, Orazio e Antonio, sette ragazzi con sindrome di Down che hanno partecipato a uno stage come reporter presso la Tenuta di Castel Porziano, vicino a Ostia. L’area, di proprietà del presidente della Repubblica, è stata per la prima volta lo scenario di un’esperienza lavorativa inedita: quella, per delle persone con sindrome di Down, di diventare reporter di un luogo sconosciuto ai più, sicuramente a quasi tutti i romani, e pieno di "meraviglie" da scoprire.

Questa esperienza, che si inserisce in una collaborazione ormai decennale tra il Quirinale e la sede nazionale dell’Associazione italiana persone down (Aipd), ha avuto la finalità di sviluppare competenze specifiche come registi e cineoperatori, acquisendo capacità espressive tramite strumenti tecnologici, quali video, foto e prodotti audio-visivi: in pratica si tratta di imparare a scegliere cosa filmare e a rendere il bello di quello che si è visto, raccontandolo con immagini e musica. Giuseppe e Andrea vengono dalla provincia di Caserta, Giada e Martina da Oristano, Luca, Orazio e Antonio da Potenza. Alcuni frequentano ancora la scuola, altri hanno iniziato percorsi di avviamento al lavoro, tutti sanno muoversi in una città, memorizzare la direzione della metro, comprare i biglietti dei mezzi pubblici, scegliere un posto dove andare a mangiare la sera e controllare i propri oggetti personali.

«È stato un tirocinio lavorativo particolare – racconta Michele Videtta, operatore di riferimento dei ragazzi di Potenza, nell’Aipd da otto anni -: per la prima volta non si trattava di realizzare un "prodotto" concreto, ma un risultato intellettuale. I partecipanti sono stati stimolati a riflettere sulla scelta delle foto e delle immagini, per poi lavorare al montaggio finale. L’attività, difficile aper chiunque, è stata affrontata dai ragazzi in completa autonomia: un’esperienza entusiasmante».
Le due settimane, dal 12 al 19 marzo e dall’8 al 12 aprile scorsi, sono state organizzate in collaborazione con l’ufficio di Coesione sociale del Quirinale, il servizio fotografico del palazzo presidenziale e il settore della tutela e gestione ambientale della Tenuta di Castel Porziano. A dirigere lo staff che ha seguito gli stagisti è stato Giuseppe Landucci, assistente tecnico delle tenute presidenziali: «Non era la prima volta che lavoravo con persone disabili, è stata un’esperienza veramente arricchente. I momenti più intensi sono stati quelli nei vari laboratori e nel vivaio: impegnarsi insieme nel costruire qualcosa ci ha unito, creando un clima di grande affiatamento tra lo staff e gli ospiti».

I due momenti di stage sono stati strutturati in modo diverso: nel primo i ragazzi hanno visitato la tenuta filmando e fotografando, mentre durante la seconda fase è stato realizzato un vero e proprio montaggio, con la selezione di immagini e musica da inserire nella clip. «Il primo giorno la qualità delle immagini non è stata granché – ammette l’operatore di Potenza -, ma dopo aver dato loro delle regole con cui gestire meglio le videocamere i risultati sono stati migliori. In ogni lavoro esistono delle norme da seguire, per le persone con sindrome di Down è fondamentale avere strumenti di questo tipo per orientarsi». L’esperienza a Roma non è stata solo quella dello stage a Castel Porziano, ma anche quella di vivere in piena autonomia per tutto il periodo del soggiorno, dall’alzarsi la mattina, lavarsi, vestirsi, scendere a fare colazione, a comprare i biglietti dei mezzi pubblici, trovare l’itinerario giusto, camminare per strada, attraversare, scegliere dove mangiare a cena.

"Abbiamo lavorato in sintonia con gli altri operatori – racconta Ilaria Loddo, operatrice dell’Aipd di Oristano -. Insieme abbiamo deciso di stimolarli al massimo nel vivere la giornata da protagonisti, in ogni momento e per qualsiasi scelta. Siamo stati sempre con loro, ma il nostro intervento attivo non è mai stato essenziale». Per Martina, di 21 anni, lo stage a Roma «è stato speciale, mi è piaciuta molto la tenuta del Quirinale, è stato bello fare nuove amicizie con le persone che lavorano lì. Questa esperienza mi è servita molto perché ho imparato tante cose che ho trovato molto interessanti".

Fonte: Superabile.it

05/09/2013