Dal Fvg il modello per le case senza barriere architettoniche

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Cinquanta ricercatori di ventidue Paesi europei chiedono aiuto alle famiglie coinvolte in problemi di autismo dei bambini, nel tentativo di sviluppare i servizi sanitari continentali e le politiche europee in questo settore. Si tratta del Progetto Azione ESSEA (Enhancing the Scientific Study of early Autism), a cui si può collaborare rispondendo a un semplice questionario

Ben cinquanta ricercatori di ventidue Paesi sono coinvolti nel Progetto Europeo Azione ESSEA (Enhancing the Scientific Study of early Autism), che ha lanciato in queste settimane una ricerca, con l’obiettivo di acquisire una conoscenza capillare dell’accesso ai servizi europei di trattamento per i bambini con disturbi dello spettro autistico.

«Al momento – spiega infatti Erica Salomone, una delle ricercatrici coinvolte nell’iniziativa – non sappiamo bene quali trattamenti siano disponibili in Europa nei servizi sanitari, educativi e a domicilio per i bambini con un disturbo dello spettro autistico. Né sappiamo quanto siano diffusi i cosiddetti “trattamenti alternativi”, tra i quali vi sono anche approcci potenzialmente pericolosi per la salute».
Per questo, dunque, il Progetto ESSEA invita tutti i genitori di bambini di 6 anni o più piccoli a partecipare al sondaggio lanciato in queste settimane, tramite un breve questionario on line, «un’iniziativa storica – sottolinea ancora Salomone – che aiuterà certamente a sviluppare i servizi sanitari continentali e le politiche europee in materia di autismo. Ma per farlo, abbiamo bisogno dell’aiuto delle famiglie».

Da segnalare, infine, che anche chi non abbia figli piccoli con autismo può contribuire al progetto, diffondendo il questionario e invitando a propria volta le famiglie coinvolte a rispondere al questionario.

Fonte: Superando.it

18/09/2012