Digito, ergo sum

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GELA. Infermità mentale. Con questa motivazione, Vanessa Lo Porto, la giovane madre di Gela che il 23 aprile di 3 anni fa annegò i suoi due figli affetti da autismo Andrea Pio e Giuseppe D’Augusta, è stata prosciolta. Lo ha deciso il Gip del tribunale di Gela, Lirio Conti dopo avere esaminato le numerose perizie di parte che convergono su una sola tesi: la donna era incapace di intendere e di volere. Quando ha agito la giovane madre era affetta da stato ansioso e depressivo. Dunque, la donna non premeditò l’omicidio dei figli. Alla decisione il giudice è giunto anche grazie ai numerosi esami condotti sulla Lo Porto da diversi specialisti, criminologi e psichiatri, che hanno seguito il processo su disposizione della Procura e dei legali dell’infanticida.

Vanessa Lo Porto, lo ricordiamo, aveva scoperto pochi giorni prima di uccidere i suoi figli che anche il secondogenito Andrea era affetto dalla sindrome di autismo, così come il fratello maggiore. Sarebbe stata questa la drammatica ed insopportabile verità che avrebbe spinto la donna ad annegare i suoi piccoli figli. Sotto interrogatorio, all’indomani del duplice omicidio, agli inquirenti aveva raccontato di avere agito per liberare i fratellini da una vita senza prospettive e futuro.

L’omicidio avvenne nella zona balneare di Manfria, in via delle Pesche, dove Vanessa Lo Porto era arrivata a bordo della sua Nissan Micra dopo avere prelevato da scuola il figlio più grande Giuseppe. Di li a poco la tragedia. Fu lei stessa poi a chiamare i carabinieri riferendo di avere annegato i figli ed indicando ai militari il luogo esatto in cui si trovasse. I corpi senza vita dei due fratellini furono recuperati in mare dopo qualche ora.

di Andrea Cassisi

Fonte: Live Sicilia.it

28/08/2013