I presidenti delle associazioni delle persone disabili in viaggio da Roma a Milano per incontrare l’ad di Ferrovie dello Stato Moretti: la presentazione della Sala blu della stazione di Milano centrale diventa così l’occasione per lanciare una sinergia capace di lasciare il segno. Ecco le loro voci.
MILANO – In viaggio da Roma a Milano per confrontarsi per la prima volta nella storia con l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato: i presidenti delle principali associazioni rappresentative delle persone con disabilità hanno viaggiato stamane verso Milano con l’obiettivo di incontrare Mauro Moretti, al quale hanno presentato richieste e speranze per il miglioramento delle condizioni di mobilità delle persone con disabilità. L’occasione, quasi un pretesto, è stata la presentazione della Sala Blu della stazione di Milano: una delle 14 che in tutta Italia gestiscono i servizi offerti alle persone con mobilità ridotta. Minimo comune denominatore: la soddisfazione per un incontro "ai massimi livelli" che porta rassicurazioni su un processo decisionale che in futuro possa portare a decisioni concrete capaci di diventare realmente operative. I presidenti occupano un’intera carrozza del Frecciarossa che unisce la capitale al capoluogo lombardo. Sei ore complessive di viaggio, fra andata e ritorno, e 40 minuti di incontro con Moretti. "Occasione da non perdere", è l’opinione comune. "Incontro storico", fanno notare in molti. E la soddisfazione per l’evento è grande tanto quanto le aspettative che tale incontro genera. Nei prossimi mesi la collaborazione auspicata da tutti sarà resa effettiva. Le associazioni incassano la disponibilità di Fs e traggono importanti conseguenze.
"Ho esperienza di tavoli con le Fs da oltre 27 anni: passi avanti ne sono stati fatti moltissimi e oggi possiamo dire che tra tutti i vettori, le Ferrovie sono all’avanguardia per i risultati raggiunti". Bruno Tescari (Fish) racconta che "anche in passato abbiamo avuto opinioni diverse ma alla fine abbiamo sempre trovato una soluzione concordata: il problema oggi è che troppo spesso le soluzioni trovate non sono state realizzate e nemmeno ci è stato comunicato il perché". Questo – fa notare – è un "problema di fiducia". "Chiedo alle Ferrovie di fare dei tavoli a ritmi serrati, con confronti su obiettivi specifici e concordati, fino a trovare soluzioni possibili". "Possiamo guardare al futuro – afferma il presidente della Fand Giovanni Pagano – con maggiore tranquillità e certezza che chi ha dimostrato questa sensibilità continuerà a farlo: certo, la mobilità è una necessità impellente per i disabili ed è necessario continuare ad insistere su questo fronte". Per Pagano il lavoro svolto nel passato ha prodotto consapevolezza e risultati, ma "occorre continuare a collaborare, perché offrire assistenza è un segno di civiltà e sensibilità: metterci nelle condizioni di poterci spostare significa arricchirci" e la Fand "continuerà a collaborare". "Siamo a disposizione – conclude Pagano – perché abbiamo interessi comuni con tutte associazioni a migliorare la qualità di vita dei nostri disabili". Disabilità non significa solo problemi motori, e le associazioni lo fanno notare. "Occorre fare un investimento molto forte per venire incontro alle persone con disabilità sensoriale". "Servono – dice Antonio Cotura, presidente di Fiadda, l’associazione delle famiglie con persone sorde – indicazioni di tipo logistico in stazione, con segnaletica corretta e un pannello elettronico aggiornato, perché l’annuncio sonoro non può bastare". Ma importante è anche l’investimento in termini di formazione del personale, che sia istruito all’incontro con una persona sorda, o cieca, o con altri problemi specifici. "Nuove tecnologie" e "accessibilità" vengono sottolineate anche dall’Ente nazionale sordi (Ens), mentre Roberto Romeo (Anglat) mette in evidenza la necessità del dialogo come "modus operandi" nei rapporti con l’azienda. "Non chiediamo cose straordinarie – conclude Giulio Nardone, presidente associazione nazionale disabili visivi – ma chiediamo che non siano mai più fatti lavori inefficaci: significa sprecare denaro. Occorre evitare che vengano compiuti i lavori di rimozione delle barriere ma che questo venga fatto male: nominalmente le barriere sono state rimosse ma in concreto la persona non può accedere. Questo va accuratamente evitato".
Fonte: SuperAbile.it
25/10/2011