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VENEZIA. Una politica che ha fallito, prima imponendo un ponte che discrimina i disabili. Poi cercando di rimediare con un’ovovia che non risolverà nulla. É durissima l’opinione delle associazioni dei diversamente abili sulle ultime disavventure del ponte di Calatrava, con annesso ovetto difettoso. Mentre tra i protagonisti di quelle scelte è già iniziato lo scaricabarile sulle responsabilità, le associazioni coinvolte aggiungono pepe alla polemica.
A sentire più di un testimone, il primo grande errore fu quello della giunta Cacciari, con D’Agostino assessore, che per avere un ponte "bello" rinunciò a farlo anche per tutti, come prevede la normativa. «E pensare che Calatrava aveva immaginato una corsia centrale per l’accessibilità di tutti – ricorda Gianfranco Bastianello, dell’Uildm – Fu l’amministrazione a dire di no, che tanto bastava il vaporetto». Per Bastianello è il peccato originale, quello da cui discende l’ulteriore errore (e spreco) dell’ovetto. «Come si fa a sostenere che è sufficiente il vaporetto – incalza Bastianello -. E quando c’è sciopero, la nebbia, o anche semplicemente i mezzi sovraffollati! Ridicolo». É il tema della fruibilità per tutti, contro ogni discriminazione – sostenuto da sempre dalle varie associazioni – che andava risolto nel progetto, non con supporti "posticci", come vengono giudicati gli stessi servoscala. Per il ponte di Calatrava, insomma, una grande occasione persa.
Quanto alla soluzione dell’ovovia, non nacque certo per un rimorso culturale. «Semplicemente, in Comune si accorsero che con un ponte non accessibile, in violazione della normativa, avrebbero perso i finanziamenti pubblici – continua Bastianello -. Ne nacque un putiferio. E il sindaco Costa decise per l’ovovia. Noi fummo costretti ad accettare il male minore. Ma c’erano soluzioni che costavano un quarto rispetto a quel prototipo!». «Come si dice, peggio tacon del buso – concorda Dianella Azzena, referente dell’Aism a Venezia – per rimediare a un errore ne hanno fatto un altro. Uno spreco di risorse che potevano essere usate meglio. L’ovovia non garantirà la fruizione del ponte a tutti e la discriminazione continuerà». Bastianello è ancora più drastico: «Nessun disabile la userà, a meno che non voglia farsi un giro in giostra».

di Roberta Brunetti

Fonte: Il Gazzettino.it

05/03/2013