CAVALLINO. «I genitori dei bambini con disabilità che frequentano le scuole elementari e medie di Cavallino-Treporti hanno fatto causa al provveditorato perché da metà ottobre sono state dimezzate le ore di sostegno in orario scolastico senza alcun preavviso». La Uildm di Cavallino- Treporti segnala l’amara scoperta dei genitori con i bambini con handicap. Rispetto allo scorso anno, infatti, le ore di sostegno sono state drasticamente tagliate, addirittura della metà, lasciando così i bambini privi di aiuto per diverse ore alla settimana. In barba a quanto assesirsce da sempre il ministro Gelmini, che invece sostiene l’ efficienza del suo ministero e nega l’evidenza di fronte ai tagli perpetrati finora sulla scuola pubblica. «Nonostante la dirigente scolastica – spiegano dalla Uildm – in base ai Piani Educativi Individuali dei bambini che sanciscono di quante ore di sostegno abbiano bisogno, avesse richiesto il numero necessario di insegnanti di sostegno, il Provveditorato, in barba alle leggi vigenti, che consentono l’assunzione in deroga di questi insegnanti, ne ha concesso un numero assolutamente insufficiente al bisogno. Questo ha portato al fatto che i pochi insegnanti di sostegno si devono distribuire fra più bambini, non garantendo così il regolare aiuto necessario agli stessi». Per questo motivo ieri è partita la mobilitazione di una decina di genitori di altrettanti bambini disabili che, supportati dalla Uildm con il proprio legale Renato Speranzosi, intraprenderanno tutte le azioni legali atte a costringere il Provveditorato a garantire il corretto numero di insegnanti richiesto in base alle esigenze dei bambini. «Ancora una volta – attaccano i genitori – nonostante le rassicurazioni del ministro Gelmini, si gioca al risparmio sulla pelle di chi è più in difficoltà, questo ci costringe a spendere risorse importanti per tutelare i più deboli e per vedere garantiti i loro diritti. Il ricorso al Tar sarà un passaggio obbligato, per costringere il provveditore a nominare immediatamente gli insegnanti di sostegno mancanti». Nel caso in merito esiste una ampia giurisprudenza relativa alla quale sapranno riufari i legali che patrocineranno le famiglie in questione. Resta da dire, per ragione di statistica, che molti dei casi analoghi finiti davanti alla magistratura si sono conclusi a favore degli alunni e delle loro famiglie.
di Francesco Macaluso
Fonte: La Nuova Venezia
12/11/2011