MONTESILVANO Fermare i lavori, mettere a norma i tratti più pericolosi ed assicurare la fruibilità dell’opera a tutti. Questa la civilissima ma ferma richiesta avanzata ieri da numerosi cittadini di Montesilvano all’assessore regionale ai trasporti Giandomenico Morra, invitato a constatare di persona le tante barriere architettoniche esistenti sulla strada parco, lungo la quale dovrà transitare il filobus. E lui stesso ha voluto sperimentare, usando una carrozzella da disabile, alcuni dei tanti scivoli (non certo a norma), rimediando una rovinosa caduta. Immediatamente soccorso dai manifestanti, ha rassicurato i presenti di non essersi ferito.
Un ruzzolone eloquente più di ogni protesta verbale, a seguito del quale Morra ha preso l’impegno formale di coinvolgere i tecnici ed i responsabili che hanno realizzato la strada parco; in più punti i marciapiedi si restringono a meno di 50 centimetri, insufficienti al transito di una mamma con passeggino o di un disabile. L’assessore ha rassicurato che contatterà i responsabili dei controlli che andavano eseguiti sull’opera durante i lavori di realizzazione. «Abbiamo invitato l’assessore Marra – spiega l’organizzatore della protesta Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine determinate, perché si rendesse conto delle assurdità di questa opera, che nostro avviso è tutta illegale. Basta considerare la pendenza degli scivoli che tocca il 15%, mentre per legge non dovrebbe superare l’8%. E che dire dei mezzi? Saranno fruibili dai non vedenti e dai disabili? Per noi c’è stato uno spreco enorme di denaro con risultati scadenti. Per cui chiediamo all’assessore di intervenire presso il comitato regionale di coordinamento della valutazione impatto ambientale (Via)».
L’ultima spiaggia per i disabili: la Regione entro il 15 del mese dovrà valuterà le 10 pagine di osservazioni inviate dalle associazioni interessate già nel mese di marzo.
Ma il vero atto di accusa contro la strada parco arriva dal Coordinamento nazionale alberi e paesaggi (Conalpa), che rileva la strage di un patrimonio arboreo di inestimabile valore, eseguita per far posto alla strada: abbattuti 8 palme, 10 pini, 391 metri di aiuole per far posto alle fermate. Eliminati esemplari costosi come la Washingtonia filifera (valore 4/5 mila euro a pianta, le Melia azerdarach (3000 mila euro), i prunus, le siepi di oleandro per citarne alcune, per non dire degli scavi con pala meccanica vicino agli alberi, scavi eseguiti per l’interramento dei cavi elettrici.
Insomma per la strada parco, ormai ultimata, il futuro è tutt’altro che roseo. A difenderla con convinzione era stato il defunto professore Glauco Torlontano, che la considerava come la panacea di molti mali.
Fonte: il messaggero
13/05/2013