Falsi invalidi e veri disagi, le scuse dell’Inps: Abbiamo causato disturbo

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La posizione assunta sulla carrozzina per molto tempo può comportare problemi al nostro corpo. Con l’esperto vediamo cause e rimedi al gonfiore alle gambe

Affrontiamo oggi la questione dell’edema distale, ovvero della condizione, frequente, in cui alla persona in carrozzina si gonfiano le gambe. Allo scopo, insieme al dottor Gianantonio Spagnolin, fisioterapista della Unità Spinale di Sondalo, forniamo qui una serie di informazione e consigli, per aiutare a conoscere ed affrontare il propblema con alcuni accorgimenti.

PERCHS’ SI GONFIANO LE GAMBE?

Durante il giorno mi si gonfiano i piedi, le caviglie e qualche volta anche le gambe. È normale?
Proprio normale non è, ma capita molto spesso stando in carrozzina. Questo gonfiore si chiama "edema distale", in gergo medico. Spiego: "edema" vuol dire liquido che si accumula dove non dovrebbe, "distale" significa nelle parti più basse del corpo.

Come mai succede questo?
Per tre motivi, nella maggior parte dei casi. Il primo è che i muscoli delle gambe non funzionano a dovere o sono paralizzati. Normalmente, quando i muscoli delle gambe lavorano (camminando, salendo le scale, correndo, pedalando …) fanno due azioni che sono essenziali per la circolazione: spremono i liquidi delle gambe nelle vene e spremono il sangue delle vene in su, verso il cuore. Se questo lavoro dei muscoli manca, i liquidi ristagnano nei piedi e nelle gambe, il sangue sale più lentamente, e così si crea gonfiore. Il secondo motivo è che i piedi stanno sempre fermi in basso quando sei in carrozzina, e magari in carrozzina ci stai tutto il giorno.

Infatti, alla sera sono più gonfi che al mattino quando mi alzo.
Si capisce, da sdraiato il sangue fa molta meno fatica a tornare verso il cuore dai piedi e dalle gambe, perché non deve andare in salita.Il terzo motivo è che alcune patologie (la lesione midollare, per esempio) possono provocare la paralisi dei muscoli delle vene, che aiutano a far risalire il sangue verso il cuore.

È una cosa preoccupante, che gambe e piedi siano gonfi? 
Non è grave, a meno che le gambe non siano molto gonfie. Però ti consiglio di affrontare il problema, per due motivi: perché se non lo combatti, l’edema tende col tempo ad aumentare (sai com’è, si invecchia), e perché tutto sommato qualche problema lo dà.

Attenzione: il gonfiore è un’emergenza se si gonfia improvvisamente una sola gamba, se oltre che gonfia diventa calda e arrossata, se si gonfia la coscia (dal ginocchio in su) più della gamba e del piede, se insieme al gonfiore senti mancare il fiato o avverti dolore al petto. In questo caso, corri al pronto soccorso perché può trattarsi di una trombosi venosa profonda. Tienilo presente, ma sappi che è piuttosto raro.

QUALI PROBLEMI COMPORTA E QUALI SOLUZIONI

Che problemi può comportare, precisamente?
Conosco quattro problemi legati all’edema. Primo: rende la pelle più vulnerabile alle ulcere da pressione (chiamate anche piaghe da decubito). Scarpe non proprio morbide o l’appoggio delle gambe alla cintura  fermapolpacci della carrozzina possono ledere facilmente una pelle indebolita dall’edema. Secondo: l’edema ostacola la guarigione della pelle dopo una ferita o una piaga. Terzo: se alla sera hai i piedi gonfi, la notte fai molta urina; di conseguenza puoi avere fughe e bagnarti nel letto (in alcuni casi puoi anche avere alte pressioni in vescica, che può creare problemi ai reni). Quarto: a lungo andare le vene delle gambe possono ulcerarsi, con effetti spiacevoli.

Ho capito, è meglio non far finta di niente. E allora dimmi: si può contrastare il gonfiore? Come?
Di solito la cosa più importante è portare dei gambaletti elastici compressivi.

Forse me li avevano messi quando ero in ospedale dopo un intervento chirurgico. Sono quelle calze bianche che arrivano fino quasi all’inguine?
Non sono esattamente quelle. Quelle sono le calze antitrombo, che servono a prevenire trombosi venose profonde. I gambaletti compressivi sono più corti, arrivano sotto al ginocchio.

Come me li posso procurare?
Li trovi nei negozi di ortopedia. Però non precipitarti a comprarli, fai le cose con calma: fatti consigliare da un sanitario e cerca di provarli per bene (una mezza giornata, direi) prima di acquistarli. Devono essere della taglia giusta, e devono dare la compressione giusta, cioè quella che basta per non far gonfiare i piedi. Esistono quattro classi di compressione: la prima è la più dolce, la quarta la più forte. Normalmente si usa la prima o la seconda. Quando li provi, controlla dopo un’oretta che non ti abbiano lasciato l’impronta sui bordi o sulla caviglia.
È possibile che i gambaletti non ti vadano bene così come li trovi nella scatola ma che abbiano bisogno di qualche adattamento; per esempio, può darsi che debba far stringere la parte della gamba se hai il polpaccio piccolo.

Devo portarli sempre?
Te lo consiglio. Toglili solo quando vai a letto. È vero che metterli è un po’ più faticoso delle calze normali e che non sono eleganti, ma nemmeno le gambe gonfie sono belle da vedere; e il disagio di metterli sparisce quando ti abitui. Insisto: una buona circolazione nelle gambe è importante, e i gambaletti elastici sono molto utili per questo.
Prendi nota di un particolare importante: vanno messi la mattina prima di alzarti, quando il piede è più sgonfio, perché così fanno al meglio il loro servizio ed è meno probabile che lascino dei segni.

GINNASTICA E MOVIMENTI

Altre cose possono servire, come fare ginnastica alle gambe e tenere sollevati i piedi per un certo periodo durante il giorno.

Mi spieghi come si fa?
Per muovere le gambe paralizzate il metodo che più spesso consiglio è usare una "cicloergometro a motore", cioè una specie di pedaliera cui leghi i piedi e che ti muove le gambe mentre stai seduto (vedi foto in alto a sin). Conosco molte persone che la usano ogni giorno e che ne traggono beneficio. Se sei  interessato a procurartela ti consiglio di provarla prima di acquistarla, per vedere se avverti benessere durante o dopo la pedalata. Tieni conto che le ASL non le forniscono e sono piuttosto care. Non dovrebbe essere difficile provarla, visto che molte palestre di riabilitazione le hanno.

E per far lavorare i muscoli delle gambe, come posso fare?
Se hai delle contrazioni (dovremmo chiamarle "spasmi", per la precisione), i muscoli delle gambe lavorano … senza che tu glielo comandi. Le contrazioni sono esattamente lavoro dei muscoli, e il lavoro dei muscoli aiuta molto la circolazione e quindi il benessere. Per questo si consiglia sempre più spesso di non eliminare le contrazioni con i farmaci antispastici, ma di abbassarle solo se sono fastidiose, e abbassarle solo quel tanto che basta perché diventino sopportabili.

Vuoi dire che dovrei provare a diminuire il farmaco l’antispastico?
Certo che puoi provare, ma non farlo di testa tua! C’è bisogno di un medico esperto che ti dica se lo puoi diminuire e in quanto tempo. In questo campo può essere pericoloso arrangiarsi da soli.

SOLUZIONI CON LA CARROZZINA

E poi, dicevi, c’è l’idea di sollevare i piedi ogni tanto. Basta metterli su una sedia o su un rialzo mentre sono in carrozzina?
Ti sembrerà strano, ma non è granché efficace e per alcuni può anche essere pericoloso. Non è efficace perché i piedi si alzano di poco, e può essere pericoloso perché alzare i piedi da seduto mette pressione sulle ossa ischiatiche (le ossa delle natiche che appoggiano sul sedile), che sono le parti su cui le ulcere da pressione (piaghe da decubito) arrivano più volentieri. È molto meglio "scaricare" il gonfiore dai piedi sdraiandosi per un meritato riposo pomeridiano, magari con i piedi in alto.

E chi avrebbe bisogno di sdraiarsi ma non riesce perché non si trasferisce da solo e non ha chi lo aiuta?
Per chi ha questo problema può essere un’idea provare una carrozzina elettronica che cambia posizione (figura 2) fino a portare i piedi in alto e la testa in basso, o fino a sdraiarsi. 
                                                                                
Non è un’esagerazione?
Non direi. Conosco diverse persone che la usano e ne sono davvero soddisfatte. Possono riposare quando vogliono, riescono meglio a proteggere la pelle, trovano più facilmente una posizione comoda e, per restare in tema, hanno i piedi meno gonfi.

Ultima domanda. Stare in piedi fa bene alla circolazione?
Ad alcuni si, ad altri no. Se vuoi prenderlo in considerazione, chiedi a un fisioterapista se un apparecchio per stare in piedi (chiamato stabilizzatore o standing) può essere indicato per te ed eventualmente provalo. Provalo per alcuni giorni: se ti fa sentire bene, puoi procurartene uno (può essere fornito dall’ASL dietro prescrizione medica) e usarlo quotidianamente.

Gianantonio Spagnolin – fisioterapista
Unità Spinale di Sondalo

Fonte: Disabili.com

27/09/2013