Sentenza del Tar per un ricorso presentato da famiglie con figli con handicap, l’avvocato: «Grande successo»
LIVORNO. Il Tar ha deciso che a quei ragazzi disabili deve essere garantito l’insegnante di sostegno. Non solo, questa volta il Tribunale amministrativo della Toscana ha anche nominato una figura che dovrà verificare l’effettiva applicazione della sentenza nelle varie scuole interessate. Sentenza innovativa per tre ricorsi al Tar presentati in modo cumulativo dai genitori di alcuni bambini con handicap che frequentano scuole di paesi limitrofi (Pisa e Lucca). A occuparsi del ricorso l’avvocato livornese Silvia Bondi, che da anni segue vicende legali che riguardano studenti con disabilità. «È un grande successo – spiega il legale – perché si difendono in modo evidente i diritti dei ragazzi disabili, stabilendo non solo il diritto ad avere le necessarie ore con un insegnante di sostegno, ma anche un controllo del rispetto di questa decisione». Un primo passo in favore degli alunni con disabilità era già stato fatto lo scorso anno, quando il Tar toscano, pronunciandosi su molti ricorsi (alcuni dei quali presentati dall’avvocato Bondi per decine di famiglie livornesi) presentati perché ad alcuni studenti disabili era stato negato l’insegnante di sostegno. Il Tar non solo aveva deciso che le varie scuole avrebbero dovuto garantire ai ragazzi il docente di sostegno, ma aveva condannato il ministero dell’Istruzione al pagamento delle spese legali. «Era già un successo – spiega Bondi – perché di fatto il Tar con questa decisione riconosceva il danno arrecato agli studenti e alle famiglie». Un successo bissato grazie alla sentenza emanata nei giorni scorsi. «Ho presentato un ricorso cumulativo – spiega il legale – per alcune famiglie che chiedevano l’orario integrale con un prof di sostegno per i loro figli. Come già per le sentenze dell’anno passato, il Tar ha riconosciuto le necessarie ore di sostegno ai ragazzi e ha stabilito che a pagare le spese legali sia il ministero. Ma per la prima volta il Tribunale stabilisce anche la nomina di un commissario ad acta che vigili sulla corretta applicazione della sentenza». Il Tar ha nominato commissario la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale e il Capo dipartimento presso il ministero dell’Istruzione. «Queste figure – conclude Bondi – potranno controllare direttamente o delegare l’attività. In realtà non credo che nelle scuole ci sia bisogno di sollecitare l’adempimento delle sentenze, però è importante che ci sia una progressione nelle forme di tutela dei ragazzi disabili da parte del Tar».
di Anna Cecchini
Il Tirreno
12/10/2012