I risultati del progetto di Fondazione Sospiro onlus, promosso dalla Regione Lombardia, dopo un anno di sperimentazione evidenziano miglioramenti nella abilità adattive e sociali. La presentazione all’Università Cattolica
MILANO – Come si può comunicare con un bambino autistico? Il progetto ICARE (intervento contestualistico abilitativo delle reti educative) ha cercato di trovare una risposta con una sperimentazione durata un anno. A Cremona, gli operatori di ICARE hanno aiutato 32 minori con autismo (età 3 * 18 anni) ad esprimersi con linguaggi verbali e non verbali e hanno lavorato con insegnanti e genitori per capire come rapportarsi con loro.
La presentazione dei risultati dell’esperimento della Fondazione Sospiro avviene presso l’Università Cattolica nell’ambito del "Convegno nazionale sulla qualità della vita delle persone con disabilità". I dati della sperimentazione ICARE, finanziata dall’Assessorato regionale alla famiglia e alla salute, hanno evidenziato un miglioramento significativo nella comunicazione, nelle abilità quotidiane e motorie dei ragazzi con autismo. Nella fascia dai 3 ai 6 anni si è registrato un miglioramento nella comunicazione per tutti i minori coinvolti, per quanto riguarda le abilità quotidiane e l’autonomia il miglioramento è stato del 68 per cento e infine nella socializzazione del 47 per cento. Anche i comportamenti aggressivi e gli accessi di ira sono diminuiti: dei 15 comportamenti problematici presi in considerazione, sei si sono estinti mentre per nove si è assistito ad una riduzione significativa. Infine i minori hanno imparato a usare codici verbali e non verbali per comunicare i propri sentimenti ed emozioni.
"Ci siamo chiesti quali fossero gli strumenti più efficaci per migliorare la qualità della vita dei minori con autismo – spiega Serafino Corti, responsabile del dipartimento disabili della Fondazione Sospiro – il trattamento ICARE permette di intervenire su scuola e famiglia: in questo modo il contesto diventa funzionale all’educazione e dà una risposta concreta".
Per la prima volta, il "Convegno nazionale sulla qualità della vita delle persone con disabilità", all’Università Cattolica dal 9 al 10 settembre, tratta di psicopatologie in bambini e adolescenti. Ne parlano esperti di neuropsichiatria e neurologia, provenienti dall’Università di Verona, di Pavia e dalla Cattolica di Brescia. "È un tema poco discusso e con pochi riferimenti scientifici per questo abbiamo voluto organizzare il convegno – continua Serafino Corti – ma l’interesse c’è: sono 500 i partecipanti alla due giorni di incontri. La disabilità è data dalla relazione tra la persona e il contesto in cui vive. La famiglia e la scuola spesso non rispondono in modo corretto a chi è affetto da autismo: ecco dove vogliamo intervenire". Per informazioni sui corsi: www.fondazionesospiro.it
Fonte: Superabile.it
11/09/2013