Quasi 300 persone cieche e ipovedenti in piazza a Roma davanti al Senato per protestare contro il taglio dei servizi a loro dedicati. Il presidente Daniele: "Ricevuti dal senatore Azzollini che si è impegnato a trovare una soluzione".
ROMA. Nessuna promessa, ma l’impegno a trovare una soluzione e l’ammissione che i tagli all’Unione italiana ciechi sono “anomali” per la loro entità. Con quasi 300 persone cieche e ipovedenti in piazza davanti al Senato a protestare contro i tagli ai servizi paventati dal ddl 2968, una delegazione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti è stata ricevuta dal senatore Antonio Azzollini, presidente della Commissione Programmazione Economia e Bilancio del Senato, e dai capi gruppo della maggioranza. “Hanno riconosciuto – racconta il presidente Uic Tommaso Daniele – che i tagli all’Unione come “anomali” per entità e senza promettere nulla, si sono impegnati a trovare una possibile soluzione”. “Ora – ha continuato Daniele – andiamo a casa, ma è chiaro che se non dovesse esserci una modifica del ddl, la lotta si farà più dura e i due milioni di ciechi ed ipovedenti scenderanno in piazza tutti insieme per gridare: Vergogna!”. La protesta dell’Uic è dovuta al paventato taglio, proposto dal ministero dell’Interno e previsto dal ddl 2968 all’art. 4, commi 17 e 18, che “azzera praticamente i contributi previsti dalla legge 24/1996 e dalla legge 379/1993 finalizzati all’erogazione di servizi per i ciechi e gli ipovedenti”. Se il provvedimento andasse in porto, ci sarebbe – denuncia Uic – “la cancellazione dei servizi erogati e il licenziamento di almeno 50 unità di personale con la conseguenza di far tornare i ciechi e gli ipovedenti, un universo di circa due milioni di persone, indietro di almeno 50 anni”.
Fonte: Redattore Sociale
26/10/2011