Livorno: la classe va in gita nel bosco, ma lui non viene "invitato". Legnano: viaggio d’istruzione a Mauthausen, ma lei non può partire perché nessuno vuole averla in camera. Tanti sono i casi di "esclusione" che avvengono a scuola. La ministra Giannini interviene: sospende il viaggio e convoca tutti gli uffici scolastici d’Italia
ROMA – Due casi "mediatici" in pochi giorni, ma molti di più sono quelli che accadono lontano dai riflettori e dai microfoni e restano, per questo, sconosciuti. Il tema torna, come le rondini, ogni primavera: è quello delle gite scolastiche da cui spesso gli studenti con disabilità restano esclusi. Solo la scorsa settimana, ha fatto scalpore la vicenda di Giulio, che ha dato origine a una mobilitazione sui social, dietro l’hashtag #IosonoGiulio. Il bambino, che ha 14 anni e una forma di autistico, ha trovato l’aula vuota: i suoi compagni erano andati in gita, ma lui non era stato "invitato". L’escursione nel bosco non era adatta a lui: non si sa bene chi lo avesse stabilito, ma la mamma non era stata consultata. Il suo sdegno è stato raccolto e rilanciato dall’associazione Autismo Livorno onlus, che ha lanciato l’hashtag. E sul caso si è espresso perfino Matteo Renzi, che su Facebook ha scritto "Un grande abbraccio a Giulio e più in generale a tutte le persone che vivono le ingiustizie sulla propria pelle".
Ma questo non è bastato a evitare che, proprio pochi giorni, un’altra ragazza, anche lei con autismo, fosse esclusa dalla gita scolastica: è accaduto a Legnano, in una scuola media, perché nessuno dei compagni la voleva in camera. Lo hanno detto chiaro e tondo nella chat di gruppo di WhatsApp, parlando di una "responsabilità troppo grande" per loro. La decisione è stata presa sulla base di questa "discriminazione" collettiva, che nessuno si sente di condannare, perché in fondo è comprensibile il timore e l’imbarazzo dei compagni. Da condannare è però, evidentemente, la decisione di lasciare la ragazza a casa. Tanto che il ministero dell’Istruzione è intervenuto, nelle scorse ore, sospendendo la gita. Tutta la classe è rimasta a Legnano: per ora nessuno andrà a Mauthausen, meta del viaggio. Una meta particolarmente significativa per una simile circostanza. E su questo caso, ma in generale sui "molti casi, purtroppo crescenti, di potenziale esclusione", è intervenuta la ministra Giannini, annunciando un incontro al ministero proprio su questo tema, con i rappresentanti degli uffici Scolastici di tutta Italia. "Perché non accada mai più – ha scritto Giannini – perché la scuola non lasci nessuno indietro".
Della questione ci siamo occupati tante volte su queste pagine. Ogni anno, in questa stagione, ci sono ragazzi con disabilità che, per un motivo o per l’altro, vengono esclusi dalle gite scolastiche di rito. Anche se la legge dice altro, dice proprio il contrario: come ci ha ricordato lo scorso anno l’avvocato Salvatore Nocera, in un’intervista che ci rilasciò proprio in occasione di alcuni casi simili a questi. Nocera, che tra l’altro è autore di un e-book dedicato proprio a "Il diritto alla partecipazione scolastica", ci ricorda che "gli alunni con disabilità hanno diritto a partecipare alle gite scolastiche. Una circolare ministeriale le definisce momento fondamentale di crescita nell’inclusione scolastica. Qualora il Consiglio di classe ritenga necessaria la presenza di un accompagnatore – continua Nocera – questo non deve essere necessariamente essere l’insegnante di sostegno, ma qualunque membro della comunità scolastica. O, in ultima istanza, un familiare: soluzione che però va scoraggiata, soprattutto per le scuole medie e ancora più alle superiori, quando i ragazzi, ormai grandi, non possono continuare ad essere seguiti dall’angelo custode".
Fonte: Superabile.it
19/04/2016