Roberto Torta, presidente dell’associazione, si schiera a favore della scelta di candidare la giovane al Campidoglio: "Si potrebbe compiere il miracolo di far incontrare il mondo della politica con il mondo reale"
ROMA – "Non credo che la candidatura di Chiara rappresenti una provocazione, né che il suo essere una ragazza autistica vada sventolato come una bandiera: siamo stanchi di sentire parole che decantano l’integrazione dei disabili mentre nel frattempo si lavora alla loro ghettizzazione in centri solo per loro. Chiara è una candidata, punto". E’ il pensiero di Roberto Torta, presidente dell’associazione Genitori e Autismo, che interviene così sulla vicenda della candidatura al consiglio comunale di Roma di Chiara Ferraro, una giovane con grave autismo, legalmente interdetta ma comunque inserita nella lista civica che sostiene il candidato sindaco Ignazio Marino.
"Dal punto di vista giuridico – dice Torta – niente e nessuno le impedisce di votare alle elezioni come tutti né di essere a sua volta eletta come tutti. E’ proprio la giurisprudenza ad assegnare a Chiara, come a tutti i disabili che ne abbiano necessità, un tutore, cioè una persona di massima fiducia che ne sappia rappresentare bisogni, necessità, istanze e che nel caso specifico la rappresenti anche in Consiglio Comunale. Mettere in dubbio questo significa andare contro la legge". "Qualcuno – prosegue il presidente dell’associazione – si chiede se non fosse stato meglio mettere in lista direttamente il suo tutore, ma per che cosa? Per salvaguardare il salotto dell’aula Giulio Cesare da eventuali possibili urli o gesti inconsulti di Chiara? Quella stessa aula dove non è infrequente assistere a scene pochissimo edificanti da parte di coloro che abbiamo chiamato a governarci?".
"Al contrario – afferma Torta – la sua presenza gioverebbe e non poco ad un più corretto e civile confronto, i suoi comportamenti potranno far capire cosa significa vivere con un ragazzo autistico in famiglia o a scuola e finalmente si potrebbe forse compiere il miracolo di far incontrare il mondo della politica con il mondo reale, un evento che da troppi anni non si verifica più, almeno per quanto riguarda la disabilità". "La nostra associazione – conclude – sosterrà Chiara, perché così facendo sosterrà tutti i ragazzi come Chiara, le rispettive famiglie, i luoghi di studio e di lavoro, in pratica tutta la collettività che dall’applicazione delle leggi a beneficio dei disabili e della loro integrazione non potrà che trarne vantaggio sociale, culturale ed anche economico".
Fonte: Superabile.it
24/05/2013