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FELTRE (BL). Un bambino di otto anni, autistico e iperattivo, è stato sospeso dalle lezioni di catechismo. La sospensione è stata giustificata sostenendo che il bambino «disturbava la classe», nonostante accanto al piccolo ci fosse sempre la madre. A determinare l’allontanamento sarebbe stata la decisione di un parroco di Feltre (Belluno), non condivisa dai genitori degli altri compagni di corso.

Gli altri genitori, in segno di solidarietà, avrebbero organizzato uno «sciopero» dalle lezioni per protesta, non accompagnando i figli a catechismo .

Mamma e papà hanno del bimbo scritto al vescovo denunciando la situazione ed evidenziando che la famiglia è presente, che la mamma accompagna il bimbo al catechismo. Nelle intenzioni dei genitori c’è anche quella di scrivere a papa Francesco, che proprio nella giornata dell’autismo ha rilanciato il messaggio dell’integrazione solidale.

Non si stupisce Franco Antonello, della Fondazione I Bambini delle Fate, che da anni è impegnato a raccogliere finanziamenti e ad avviare progetti per cambiare la qualità di vita dei bambini e dei ragazzi autistici e fare in modo che possano vivere una realtà di integrazione e inclusione sociale. Papà di Andrea, ragazzo autistico diventato famosissimo dopo il libro «Se ti abbraccio non avere paura» scritto dal trevigiano Fulvio Ervas, Franco Antonello fa notare che «casi di questo tipo accadono ogni giorno in ogni città d’Italia». E mette in guardia: «E’ inutile scandalizzarsi in modo ipocrita, i ragazzi autistici sono rumorosi, iperattivi, certo che disturbano in una classe con altre dieci o venti persone. Ma non è tenendoli fermi in classe che si risolve il problema. Bisogna prima di tutto educare gli altri a convivere con questi ragazzi, a occuparsene, a dedicare un po’ del loro tempo per conoscerli e frequentarli. E naturalmente ci vogliono insegnanti di sostegno preparati, soldi per progetti e attività mirate».

Franco Antonello non conosce il caso del bambino di Feltre, ma ribadisce che «è solo uno dei moltissimi casi di questo tipo». I colpevoli? «Inutile puntare il dito contro questo parroco, contro chi sospende i ragazzi autistici o chi li chiude in camera – scandisce Franco Antonello – . Quando non si sa come risolvere un problema o come affrontare una situazione, cos’altro si può fare? In realtà siamo tutti colpevoli: se ognuno di noi dedicasse un po’ di tempo ai ragazzi autistici o a chi ha qualche problema, le cose cambierebbero veramente». Non a caso una delle iniziative della Fondazione I Bambini delle Fate, a cui hanno aderito anche molti imprenditori, si chiama proprio «Sporcatevi le mani».

Fonte: Corriere del Veneto.it

12/01/2015