È la domanda che Ledha ha rivolto in una lettera inviata a provincia e comune di Milano e alla regione. C’è il rischio che siano perse conoscenze di "incalcolabile valore" in nome di "un’affrettata e superficiale spending review"
MILANO – A chi spetteranno le competenze sulla disabilità quando le province saranno sciolte? È la domanda che la Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) ha rivolto in una lettera alla Provincia di Milano, al Comune e alla Regione. Alla Ledha aderiscono 180 associazioni che si occupano di disabilità in Lombardia. "Della futura Città metropolitana non conosciamo ancora i confini e, con precisione, le competenze, le funzioni e le modalità di funzionamento", scrivono Franco Bomprezzi, presidente della Ledha, e Marco Rasconi, presidente milanese dell’associazione.
"La provincia di Milano, analogamente alle altre Province lombarde è infatti depositaria di alcune competenze specifiche che coinvolgono la vita delle persone con disabilità i cui diritti le nostre associazioni rappresentano". In particolare Palazzo Isimbardi si occupa dell’inserimento lavorativo per le persone con disabilità; dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e della promozione dell’aggiornamento professionale degli operatori sociali.
Il 25 maggio la provincia di Milano uscirà dal funzionamento ordinario e sarà commissariata fino alla nascita della Città metropolitana. Il timore di Ledha e Ledha Milano è che questo patrimonio di esperienze, competenze e conoscenze possa andare disperso in nome di un’affrettata e superficiale "spending review". "Si tratterrebbe di una perdita di un incalcolabile valore, che renderebbe il territorio milanese più povero ed ancor meno coeso – concludono Bomprezzi e Rasconi -. Siamo quindi a sollecitare la vostra attenzione affinché la nascita della Città Metropolitana sia l’occasione per non solo salvaguardare questo patrimonio collettivo ma per creare le premesse per un suo ulteriore sviluppo".
Fonte: Superabile.it
14/03/2014