Questa lettera merita di essere pubblicata integralmente. La sottoscrivo parola per parola, sperando che un amministratore abbia la cortesia di rispondergli.
CARA SIGNORA, le scrivo per manifestare apertamente e senza ipocrisia la grave e scandalosa questione delle barriere architettoniche a Firenze, argomento che mi riguarda in maniera diretta in quanto cittadino disabile, nato qui, dove lavoro e pago le tasse. Dovrebbe essere anche per ogni amministratore locale una realtà evidente di per sé, e cioè che la città di Firenze è piena di barriere architettoniche che discriminano sistematicamente varie categorie di cittadini, in particolare disabili ed anziani. La situazione, nei fatti, tende a non essere mai risolta in maniera totale e definitiva, ma, quando le cose non vanno troppo male, viene rappezzata soltanto in maniera parziale e non definitiva. Eppure nella legislazione europea ed italiana leggi e norme in materia non mancherebbero: allora mi chiedo con sempre maggiore insistenza, perché non vengono applicate sempre e comunque ed uniformemente sul territorio cittadino e regionale? Gli esempi concreti e negativi in città sono innumerevoli: le strade con i relativi marciapiedi non sono abbastanza accessibili (anche per gli anziani, ripeto), lo stesso per le strutture pubbliche; ancora, ho avuto esperienza di studi medici anche privati o in convenzione con il servizio sanitario toscano con barriere architettoniche, stessa realtà negli studi di avvocati, di commercialisti e di notai; infine, per completare il desolante e disperante quadro generale, perché non indicare anche molti bar, ristoranti ed esercizi commerciali di vario genere aperti al pubblico? Perché gli enti e le autorità che dovrebbero far rispettare le leggi non intervengono, come sarebbe doveroso ed automatico in ogni società che fosse veramente avanzata e civile? Al fine di farle capire l’amara e solitaria realtà di chi è discriminato di fatto, le dico questo: mi risulta che in Toscana, per una legge regionale in materia, a certe condizioni anche i cani possono entrare negli uffici pubblici ed anche in quelli privati aperti al pubblico. Cosa che invece non può fare un disabile o un anziano in presenza di barriere architettoniche insormontabili: evidentemente sono più apprezzati e degni di protezione legale gli animali.
Dottor Mario Poggiali
Fonte: La Nazione.it
17/08/2012