Il pullman non era attrezzato e l’autista per ragioni di sicurezza non aveva accettato di fare salire la passeggera Il caso
TORINO. Il Tribunale di Torino in un’ordinanza ha riconosciuto il Gtt responsabile di atti discriminatori nei confronti dei disabili, obbligando la società del trasporto pubblico a rendere accessibili tutti i mezzi in circolazione.
L’episodio che ha dato origine alla causa risale al maggio del 2010. La scuola per sordi di Pianezza organizza una gita a Torino per visitare la Sindone. Gli alunni si presentano alla fermata del 37, ma il pullman che arriva è un vecchio modello con il pianale alto e Mariaclaudia Dalle Fiamme, 21 anni, sorda e in sedia a rotelle, non riesce a salire. Gli educatori vorrebbero piegare la carrozzina e sistemare la ragazza su un sedile, come avevano fatto altre volte. Ma la giovane autista, per ragioni di sicurezza, non ne vuole sapere. Risultato: la classe parte, Mariaclaudia rimane a terra e dovrebbe rinunciare alla gita se gli insegnanti non trovassero un’auto privata con cui accompagnarla.
«È stata un’umiliazione grandissima- raccontanoi genitori- Siamo contenti che il giudice abbia capito che la nostra denuncia non era un atto speculativo». La famiglia si rivolge all’avvocato Maria Luisa Turlione e alla Consulta per le persone in difficoltà (Cpd). Il ricorso di Mariaclaudia viene esaminato dal giudice civile Maria Cristina Contini, che nella sua ordinanza rileva che non solo c’è stata un’ingiustizia nei confronti della ragazza, ma deve ritenersi atto discriminatorio «l’indisponibilità su almeno un terzo dei mezzi di strumenti idonei al trasporto anche di coloro che sono costretti a muoversi su sedia a rotelle». Non solo: il giudice stabilisce anche che i mezzi alternativi per i disabili illustrati dal Gtt sul sito web «non risultano avere concreta attuazione, quantomeno nei termini pubblicizzati». Infine «sulle paline sono del tutto mancanti le informazioni per accedere a questo servizio». Ma soprattutto il tribunale ha ordinato al Gtt di adeguare ai disabili tutti i mezzi in circolazione.
«Abbiamo accolto questa sentenza con un filo di amarezza – ammette Gabriele Bonfanti, direttore legale del Gtt – perché stiamo facendo sforzi considerevoli perché i disabili viaggino sui bus normali: al contrario di altre città crediamo nei mezzi accessibili, non nei servizi alternativi. E lo abbiamo dimostrato con la metro.
Oggi il 70 per cento dei mezzi è predisposto per i disabili e abbiamo un progetto per arrivare al 90 per cento nel 2012-2013. Ma il piano di rinnovo presuppone che ci siano finanziamenti da altri enti, perché non potremmo fare tutto da soli».
di Federica Cravero
Fonte: La Repubblica
13/02/2012