Il presidente del Comitato italiano paralimpico si rivolge al Capo dello Stato e al premier, perché sia evitata una situazione critica alla vigilia dei Giochi di Londra e soprattutto alla luce della candidatura di Roma ai Giochi del 2020. "La mia battaglia è tesa a difendere l’integrità e la dignità di tutti i miei ragazzi disabili"
ROMA – Il Presidente Pancalli ha rilasciato un’intervista nel giorno in cui si è visto costretto a scrivere una lettera al Presidente Napolitano ed al Primo Ministro Monti per perorare la causa del mancato finanziamento al CIP per tutto il prossimo anno. L’auspicio è che, pur nella congiuntura sfavorevole, la sala di comando dell’attuale situazione economica possa produrre uno sforzo in più nel reperire quei fondi necessari al CIP per la normale gestione dell’attività sportiva dei disabili in Italia.
Quali conseguenze potrà avere un’ipotetica mancata erogazione del contributo statale, in vista dell’appuntamento paralimpico di Londra? "Innanzi tutto dovremmo bloccare tutti i programmi di preparazione agonistica all’evento. Ma mai mi sognerei di tagliare le spese destinate al sostegno degli atleti di interesse paralimpico, che considero un atto dovuto e che nessuno mi costringerà mai a togliere. Poi, certo, i meri soldi per il viaggio ed il soggiorno in qualche modo si possono trovare. Ma è certo che ci troveremmo in una situazione davvero critica"
Di cosa ha parlato al Ministro Gnudi, nell’incontro seguito alle linee guida della manovra economica che non ci vedevano tra i destinatari di contributi per il 2012? "Ho auspicato che venissero fatti anche a noi i tagli che subirà il CONI, nella stessa identica percentuale e fatte le debite proporzioni" Se qualcosa arriverà, e prevedibilmente sarà sensibilmente inferiore agli stanziamenti dell’anno precedente, come si riorganizzerà la voce uscite del bilancio CIP? "Intanto dovremo vedere l’entità delle riduzioni, solo allora potremo rimodulare la voce delle uscite. Certamente, ne farà le spese, per prima, la gestione della macchina organizzativa. Saranno eliminati tutti i nostri organi periferici, territoriali, esattamente in linea con quanto deciso dal CONI, si ridurranno gli organici dei collettivi. Certo, tutto questo stride tremendamente e lascia l’amaro in bocca, se ripenso a con quanto accaduto pochi giorni fa a Pechino, dove ho ricevuto dalle mani del Presidente IPC Phil Craven il riconoscimento del Paralympic Order. Sono stati elogiati, di fronte a 170 Paesi stranieri, i grandi passi fatti dal CIP in termini organizzativi, la straordinaria crescita del nostro movimento"
Mentre a casa nostra siamo costretti alla questua
"E’ proprio questo che vorrei evitare di dover fare. Mi sono sempre battuto, e la storia della nostra crescita negli ultimi 10 anni e la visibilità mediatica dei Giochi Invernali di Vancouver 2010 stanno a testimoniarlo, per la dignità e integrità del movimento paralimpico e degli atleti con disabilità. Mai userò forme di strumentalizzazione della nostra condizione per ottenere finanziamenti. La mia battaglia ha la finalità di mantenere alto il nome dell’istituzione, non pietire un contributo da uno Stato che predica di essere civile". Se non dovesse arrivare quanto atteso, la candidatura di Roma 2020 in che termini ne risentirebbe? "Lo hanno detto forte e chiaro, esprimendo tutta la loro perplessità, anche il Sindaco Alemanno ed il Presidente della Provincia Luca Zingaretti, che si indebolirebbe moltissimo la nostra candidatura. Questo evento infausto imporrebbe non una frenata all’intero progetto, ma una drammatica impennata"
C’è alternativa? Potremmo cercare finanziamenti privati, siamo appetibili sul mercato delle sponsorizzazioni? "Ahimè temo ancora di no. Per un fatto culturale, la maggior parte delle aziende ha ancora una forte ritrosia nel voler legare il proprio nome e marchio a condizioni come la disabilità. E comunque già su questo argomento, lo stesso postomi dal Ministro Gnudi, da molti anni il CIP non è stato fermo a guardare, adagiandosi sui contributi pubblici. Lo dice la partnership con colossi quale Toyota, quella con Enel Cuore per la nostra Giornata dello Sport Paralimpico, quella strategica con INAIL" L’estrema ratio? "Sarò costretto a mettere in campo delle azioni di protesta plateali, per accendere i riflettori non tanto sulla nostra struttura organizzativa, ma per tenere viva la speranza di migliaia di ragazzi italiani che si trovano a che fare con una qualsiasi disabilità".
Di seguito il testo della lettera:
"Considerata la difficilissima situazione in cui versa la nostra organizzazione – spiega Pancalli – ho ritenuto opportuno scrivere al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, per illustrare loro il profondo disagio che vive il movimento paralimpico, ad oggi ancora privo di risorse statali per l’anno 2012. Nella nota ho evidenziato l’impossibilità di poter programmare qualunque tipo di attività, sia agonistica che promozionale, per il futuro, privi come siamo di un’adeguata copertura finanziaria. Nel ribadire la mia fiducia nelle istituzioni e nella consapevolezza che anche la nostra organizzazione debba essere chiamata ad offrire il proprio contributo al risanamento del nostro Paese, con misure e percentuali, però, già individuate per il CONI, ho chiesto al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio di intervenire per scongiurare la chiusura del Comitato Italiano Paralimpico e la fine di ogni sogno da parte di qualunque persona disabile, che veda nello sport un proprio diritto ed un insostituibile strumento di integrazione sociale". (a cura del Cip)
Fonte: superabile.it
16/12/2011