Il Consiglio Comunale di Torino ha introdotto la funzione del ”Disability manager”

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Esposto alla Procura della Repubblica. Il Codacons chiede alle autorità competenti di avviare verifiche mirate sulle strutture sanitarie private che hanno barriere e se ci sono i requisiti di legge per continuare ad essere accreditate dalla Regione

PALERMO – Il Codacons ha mandato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania, denunciando il fatto che ai disabili restano inaccessibili molte cliniche e ospedali del centro etneo. Non ci sono scivoli per i disabili, e di conseguenza persistono grandi difficoltà per entrare in strutture pubbliche e nelle case di cura private. Tra gli ostacoli insormontabili non solo scalini e altre barriere, ma anche la mancanza di segnalazioni per sordi e non vedenti. Secondo l’associazione dei consumatori, nella città di Catania c’è "l’assoluta carenza di strumenti idonei ad agevolare l’accesso ai disabili" e, secondo le segnalazioni giunte a loro da parte di numerosi cittadini, il disagio è evidente in molti uffici della città. Il Codacons chiede, pertanto, alle autorità competenti di avviare verifiche mirate sulle strutture sanitarie private che hanno le barriere e se ci sono i requisiti di legge per continuare ad essere accreditate dalla Regione. Inoltre chiede pure di prendere provvedimenti di natura sanzionatoria nei confronti dei soggetti preposti al controllo delle strutture sia pubbliche che o private, e il risarcimento di chi è stato danneggiato dalle barriere. Ci sono precise normative, infatti, che prevedono l’obbligo per gli uffici pubblici e tutte le strutture sanitarie di rimuovere le barriere architettoniche che impediscono, limitano o rendono difficoltoso l’accesso e la mobilità di persone con una limitata capacità motoria. L’associazione ricorda che "tutti devono avere un piano per eliminare questo problema e che ogni anno devono essere riservati dei soldi in bilancio per raggiungere questo obiettivo. Non ci sono scuse, perché un decreto dei Lavori Pubblici spiega pure come si fa per rendere accessibile i luoghi. Per gli spazi sanitari, c’è perfino un decreto dell’assessorato regionale alla Sanità con tutte le regole da seguire, pena la fine dell’accreditamento da parte della Regione". (set)

Fonte: superabile.it

09/05/2012