Città inaccessibile per eccellenza, in laguna sono stati fatti di recente enormi passi avanti: quasi il 70% della città è accessibile, il trasporto pubblico o i taxi acquei garantiscono le persone disabili. Aree off limits segnalate nella guida del comune
VENEZIA – A un primo sguardo sembra la città inaccessibile per eccellenza. Con le sue 121 isole collegate da 435 ponti, rappresenta una bella sfida per chi si occupa di garantirne l’accessibilità. Sfida che richiede all’amministrazione comunale un impegno costante attraverso il Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche) e che sembra essere vinta: a oggi, quasi il 70% della città è accessibile, soprattutto grazie ai mezzi di trasporto pubblico. Per individuare le aree off limits, il Comune – tramite il servizio "Città per tutti" con l’ufficio Eba (Eliminazione delle barriere architettoniche) – ha realizzato una mappa delle zone accessibili e raggiungibili con i vaporetti, che trasportano fino a quattro carrozzine per volta, mentre in altre aree si può arrivare con "i motoscafi", in grado di trasportare una sola carrozzina. Per raggiungere le aree in cui il trasporto pubblico manca è comunque disponibile il servizio di taxi acquei rivolto alle persone disabili, garantito da cinque imbarcazioni che forniscono, a turno, un servizio 24 ore su 24. Per accedervi è sufficiente chiamare la polizia municipale (tel. 041/2747332). Piazzale Roma, porta di accesso a Venezia, ha cambiato look, con alcuni miglioramenti per l’accessibilità. Le aree di sosta permettono ai "bus facile" di far funzionare le rampe; inoltre sono state collocate la pavimentazione e due mappe tattili. Circa un anno fa è stata installata l’ovovia sul ponte Calatrava, che consente alle persone con ridotta capacità motoria di passare agevolmente da una parte all’altra della riva (per quanto la realizzazione di quel ponte abbia scatenato a suo tempo numerose polemiche).
Ma il trasporto pubblico non è l’unico aspetto della lotta alle barriere architettoniche: gradini agevolati, rampe e passerelle sono dislocati in aree strategiche della città. Nel dettaglio, le rampe sono sul Ponte dei Lavraneri alla Giudecca e sul Ponte Zaniol nell’isola di Murano. Passerelle a raso si trovano, in forma provvisoria, sul Rio della Crea a Cannaregio e nel centro di Burano. Gradini agevolati sono sul Ponte delle Guglie e sul Ponte San Felice a Cannaregio e sul Ponte San Pietro a Castello. Una forma "rivisitata" di gradino agevolato si trova sul Ponte delle Cappuccine a Burano e sul ponte dell’Isola delle vergini per l’accesso alla Biennale. In corso di progettazione, altri interventi che sfruttano la nuova versione del gradino agevolato sui ponte Papadopoli, Ca’ di Dio, Ognissanti, de le Sechere. L’elevatore è sperimentato invece sul Ponte Longo, nell’isola della Giudecca. Esistono poi le rampe provvisorie, installate in occasione della Venice Marathon, lasciate a disposizione delle persone con disabilità motoria da ottobre a febbraio su tredici ponti. Sfrutta una particolare soluzione di gradino agevolato, con rampa provvisoria, anche il ponte della Paglia a San Marco, da dove si può ammirare il ponte dei Sospiri. Per poter apprezzare appieno le meraviglie di Venezia, sono a disposizione anche apposite guide a uso e consumo dei turisti. Attualmente ne sono state realizzate 12, alcune delle quali sulla centralissima area Marciana, Rialto, Murano, Burano e Torcello, ma anche Santa Marta, i Frari, Santo Stefano.
Fonte: Superabile.it
07/08/2012