Down e diritti di cittadinanza
Il Coordinamento Down Lombardia, organizzazione cui aderiscono le principali associazioni di familiari e di persone con la sindrome di Down che operano sul territorio lombardo, manifesta il suo totale disappunto per l´automatica presunzione di incapacità per le persone con sindrome di Down in quanto derivanti da una cultura basata su pregiudizi e stereotipi che si riteneva ormai superata.
In relazione ai fatti riportati dai mezzi di comunicazione in questi giorni, legati al mancato riconoscimento della cittadinanza italiana a persone con sindrome di Down straniere, è inaccettabile che le persone con sindrome di Down siano ritenute in generale incapaci di intendere e di volere per poter prestare il giuramento previsto dalla normativa vigente.
Le associazioni aderenti a Down Lombardia da anni si adoperano affinchè alle persone con sindrome di Down possano raggiungere i più alti livelli di autonomia possibile che permetta loro una reale inclusione nella società civile.
Occorre ricordare che in Italia è legge vigente la Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità, in particolare l´art. 18 che vincola gli Stati Parti ad assicurare che le persone con disabilità "abbiano il diritto di acquisire e cambiare la cittadinanza e non siano private della cittadinanza arbitrariamente o a causa della loro disabilità".
Sottolineiamo infine che l´evoluzione della società italiana, che vede sempre in maggior numero nel nostro paese persone con disabilità di origine straniera, non può essere limitata da interpretazioni ancorate a visioni ormai superate.
Il Coordinamento Down Lombardia auspica che le istituzioni preposte si facciano carico affinchè il diritto alla cittadinanza non sia condizionato dal pregiudizio derivante dalla riconoscibilità dei tratti somatici della persona con sindrome di Down a discapito della sua reale capacità di essere "cittadino attivo".
Coordinamento Down Lombardia
Fonte: Bresciaoggi.it
12/02/2013