Sono circa 200 mila e i ricoveri negli ospedali (+28% sul 2011). Nel 2014, 40 sono finiti nei reparti psichiatrici per adulti. Antonella Costantino (Sinpia): "Cresce la domanda ma le strutture sono rimaste le stesse". E la Ledha punta il dito contro la riforma della sanità lombarda
MILANO – In Lombardia i bambini o adolescenti con disturbi neuropsichici sono circa 200 mila, ma due su tre non ricevono le cure di cui avrebbero bisogno. Non solo: l’anno scorso 40 di loro sono stati ricoverati in reparti psichiatrici per adulti, pur avendo meno di 16 anni. È questo il quadro che emerge dal dossier preparato dalla Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia): rispetto al 2011 c’è stato un incremento del 28% dei ricoveri per disturbi psichiatrici nelle strutture ospedaliere, che sono quindi giunti a quota 1.500: il 33% è avvenuto nei reparti di neuropsichiatria infantile, il 31% in pediatria e il 17% in psichiatrica (insieme agli adulti). I ricoveri per disturbi neurologici sono invece 8.800 all’anno, ma solo il 16% in reparti ad hoc. Gli altri finiscono in pediatria. "Negli ultimi anni la situazione si è aggravata -spiega Antonella Costantino, presidenti di Sinpia-. Sono aumentate le richieste di aiuto da parte delle famiglie, ma le strutture sono rimaste le stesse. E la Lombardia è una delle poche regioni che non ha tagliato fondi al settore".
Gli ambulatori specializzati (in termine tecnico, Uonpia) seguono circa 100mila bambini e adolescenti all’anno. I disturbi di cui soffrono sono i più variegati: disabilità intellettive, paralisi cerebrali, disturbi della coordinazione motoria, del linguaggio e dell’apprendimento, autismo, epilessia, malattie neuromuscolari e neurodegenerative, encefalopatie acquisite, tumori cerebrali, disabilità complesse, disturbo da deficit di attenzione con iperattività, disturbi della condotta, psicosi, disturbi bipolari, depressione. "Sarebbe necessario potenziare i servizi territoriali -aggiunge Antonella Costantino-, per cercare di seguire i ragazzi e le loro famiglie anche a domicilio".
Con la riforma della sanità lombarda non sembra che la situazione sia destinata a migliorare. "C’è un "pezzetto" della salute dei cittadini lombardi che rischia di restare in un angolo – afferma Alberto Fontana, presidente della Ledha-. Per questo abbiamo inviato un documento a Regine Lombardia in cui si richiede di dedicare una particolare attenzione alle Uonpia, per meglio pecificarne ruolo, funzioni, compiti e risorse. Si tratta infatti di servizi che rispondono ai bisogni di una fascia di popolazione molto più ampia e differenziata rispetto a quella tipica dei servizi di Salute mentale".
"Chiediamo che venga tenuto conto del fatto che la Neuropsichiatria infantile si occupa sia dell’area neurologica, che psichiatrica, che della disabilità in età evolutiva – spiega Antonella Costantino, presidente del Sinpia -. Si tratta di un ambito molto vasto e non bisogna rischiare di perderne dei pezzi per strada".
Fonte: Superabile.it
19/11/2015