In Umbria apre una nuova Rsa: 1 milione di euro all’anno per 18 posti letto

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TRENTO. Garantire i livelli e la qualità dei servizi, contrastare la monetizzazione della disabilità, affrontare le problematiche connesse all’invecchiamento della popolazione con disabilità e implementare le politiche per l’inserimento lavorativo. Sono in sintesi i quattro punti del promemoria che Anffas Trentino ha presentato ieri ai candidati alle provinciali. Il presidente Luciano Enderle ha presentato le esigenze della grande famiglia di Anffas che in Trentino assiste oltre 500 persone con disabilità intellettiva e relazionale. «Stiamo assistendo ad un aumento costante di situazioni di fragilità e di conseguenti bisogni complessi e diversificati. La diminuzione delle risorse non deve intaccare la qualità dei servizi. Pertanto, nella predisposizione dei prossimi interventi provinciali è urgente affrontare con chiarezza il tema dei criteri per la determinazione delle risorse da assegnare alle diverse Comunità di Valle, inserendo anche la densità della popolazione con disabilità presente sul singolo territorio». L’erogazione di sussidi a sostegno di situazioni di disagio «non deve precludere la garanzia di adeguati servizi per la persona con disabilità» sottolinea Enderle. «È fondamentale evitare che interventi di assistenza economica alla famiglia diventino l’unica risposta alle richieste di aiuto. In fase di recessione, infatti, è probabile il rischio che il nucleo familiare utilizzi le risorse erogate come supporto monetario anziché destinarle ai bisogni delle persone con disabilità. Non é tutelante neppure nei confronti della rete familiare stessa». Il processo di invecchiamento delle persone con disabilità è invece un fenomeno nuovo, che segue uno sviluppo progressivo e veloce. Per garantire sostegni di qualità «è indispensabile evitare che, in vista di un alleggerimento del costo sociale, le persone con disabilità vengano sradicate dal contesto abituale per essere considerate anziani “tout court”». Molti disabili sono comunque in grado di lavorare. Ai candidati, Enderele ha chiesto formale impegno a creare concrete opportunità formative e di inserimento lavorativo. Si tratta di misure di “investimento”, che l’ente pubblico deve sostenere: «In condizioni di disoccupazione – ha concluso Enderle -, inabilità lavorativa o mero assistenzialismo le spese sarebbero molto più elevate».

Fonte: Trentino.it

04/10/2013