Redattore Sociale del 12-12-2012
Stabilità, si accelera: è il momento della verità per il Fondo non autosufficienza
ROMA. Sta per arrivare il momento della verità nella lunga vicenda che sui fondi da destinare alla non autosufficienza ha visto contrapposti da un lato il governo e dall’altro le associazioni delle persone con disabilità, primo fra tutti quel Comitato “16 novembre” protagonista di uno sciopero della fame attuato da alcuni malati di Sla che ha trovato spazio per giorni interi sui principali mezzi di comunicazione. L’accorciamento repentino della legislatura, causato dai più recenti sviluppi della situazione politica, concentra gli ultimi giorni dell’attività parlamentare sulla legge di stabilità, proprio il provvedimento all’interno del quale è attesa la definizione dell’ammontare dei fondi a carattere sociale e dei criteri della loro ripartizione. L’iter di approvazione del ddl stabilità è stato accelerato, molti emendamenti sono stati o saranno ritirati dai vari gruppi parlamentari, ma quello del Fondo per la non autosufficienza è destinato ad essere uno dei pochi e limitati punti su cui il Senato procederà alla modifica del testo approvato a suo tempo dalla Camera.
In ballo c’è il raddoppio del Fondo, che nel testo della Camera prevede 200 milioni per la non autosufficienza e che si vorrebbe portare in Senato a quota 400 milioni: questa almeno è la richiesta che le associazioni hanno rivolto al ministero dell’Economia, che senza in verità sbilanciarsi troppo ha comunque in queste settimane studiato la questione, anche dal punto di vista della definizione di grave non autosufficienza. Nei giorni scorsi in Commissione Bilancio sono stati depositati alcuni emendamenti, a firma di singoli senatori, che chiedono un raddoppio del Fondo (sostituire le parole “200 milioni” con “400 milioni”): in tal senso, ad esempio, operano tre differenti testi promossi dalle senatrici Emanuela Baio, Luciana Sbarbati e Helga Thaler. Ma ad arrivare alla votazione saranno solamente gli emendamenti presentati dai relatori del provvedimento dopo attento confronto con il governo. E solo a quel punto si potrà essere certi della conferma dello stanziamento di 300 milioni per le Politiche Sociali e dell’entità effettiva di quello per la non autosufficienza.
Il calendario dei lavori prevede che la Commissione Bilancio concluda i propri lavori sui documenti finanziari (la legge di stabilità ma anche il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e il bilancio pluriennale 2013-2015) entro venerdì 14 dicembre, per poi passare la parola all’Assemblea dove la discussione avrà inizio martedì 18 dicembre. A tal fine, il termine per proporre modifiche in Aula scadrà alle ore 12 di sabato 15 dicembre.
I tempi in linea di massima non lasciano spazio a ritardi: la legge di stabilità dovrà essere approvata dal Senato entro mercoledì 19 dicembre per poi tornare con un rapido passaggio alla Camera per l’approvazione definitiva il 20 o al più tardi il 21 dicembre. A quel punto, come annunciato nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio Mario Monti sarà pronto a rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, che potrebbe sciogliere le Camere già prima di Natale, almeno un mese prima rispetto a ciò che si preventivava solo una decina di giorni fa. Si andrà a votare, per le elezioni politiche, a febbraio 2013.
Insieme al Fondo per la non autosufficienza, dovrebbe andare a segno al Senato anche la modifica della norma riguardante le pensioni di guerra, per le quali il governo aveva preso l’impegno di verificare la possibilità di eliminare totalmente la tassazione Irpef, anche nel caso di pensioni di reversibilità.
Fonte: Redattore Sociale.it
12/12/2012