Intervento alla presentazione del rapporto Censis: "Dà un rilievo maggiore ad una nozione più generale di invalidità, che non è soltanto quella motoria, ma comprende profili di carattere biopsicosociale". Presto anche i Lea
ROMA – "E’ di prossima emanazione un decreto per la revisione dell’invalidità". Ad annuncialo è il ministro della Salute Renato Balduzzi intervenuto questa mattina durante la presentazione del rapporto del Censis sulla disabilità presso la Camera dei deputati a Palazzo Marini. Per il ministro si tratterà di un intervento che "dà un rilievo maggiore ad una nozione più generale di invalidità, che non è soltanto quella evidentemente motoria, ma comprende profili molto importanti di carattere biopsicosociale". Il ministro ha poi fatto anche un accenno ai Lea, delineando un orizzonte più prossimo per la loro definizione. "Va superato quello stato di eterogeneità dell’intervento pubblico in materia di fragilità e non autosufficienza – ha affermato Balduzzi -, e vanno strutturati gli interventi dentro il Patto per la salute all’interno dei cosiddetti nuovi Lea. Li chiamiamo nuovi Lea, ma si tratta di un documento che sta arrivando al quarto anno di vita. L’occasione è non andare oltre il quarto anno". Tra gli interventi in atto o nell’agenda del ministero della Salute elencati da Balduzzi, inoltre, l’introduzione di un nuovo metodo per valutare la disabilità, modelli di accesso integrati ai servizi, linee di indirizzo per menomazioni visive e ipoacusie e anche alcuni indirizzi sulla protesica.
Tra gli interventi, anche quelli destinati a supporto delle famiglie. "All’interno del patto per la salute che stiamo condividendo con le Regioni – ha spiegato il ministro – vi sarà lo spazio per un piano nazionale per le fragilità e la non autosufficienza al cui interno questa domanda potrà trovare un’adeguata risposta". Da "potenziare", ha aggiunto Balduzzi, l’assistenza domiciliare. "Abbiamo già molte buone pratiche regionali in questa direzione. Bisogna riuscire a generalizzare quel che c’è di buono sul territorio, facendo passare acquisizioni culturali come la presa in carico, la domiciliarità e la continuità assistenziale, da parole a reali fatti e operatività". Tuttavia, spiega Balduzzi, un intervento sui territori è necessario. "Sono profondamente convinto dell’autonomia regionale e locale perché serve a fare meglio – ha aggiunto Balduzzi -, allora un percorso potrebbe essere un documento di programmazione operativa, piani di salute territoriali condivisi, il consolidamento di un budget regionale e locale e una ristrutturazione dell’organizzazione delle cure primarie".
Fonte: Superabile.it
10/02/2012