“Troppi sprechi commissariate l’Ente sordi”
Quasi 13 milioni di euro finiti nel nulla (come anticipato dal Fatto da Paolo Tessadri). È il buco dell’Ente Nazionale Sordi (Ens) di cui non si conoscono i dettagli gestionali dal 2005, nonostante sia sottoposto alla vigilanza della Corte dei conti. Sono, insomma, quasi sette anni che il governo continua a sovvenzionare l’Ente (che riceve un contributo statale ordinario in base alla legge 438 del 1988) e dove i sordi italiani continuano a versare un proprio contributo di 100 euro l’anno (che vengono sottratti dalla pensione di invalidità direttamente dall’Inps) senza, però, ricevere molto in cambio. Per questo, ieri alcune associazioni di sordi – come quella di Provolo di Verona – hanno chiesto al governo, grazie all’appoggio dei parlamentari Radicali Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco, che l’Ente venga commissariato e che, soprattutto, la Corte dei conti faccia luce sulla sua gestione economica, anche per valutare possibili estremi di denunce contro gli attuali amministratori. Nel corso degli ultimi anni, sono state presentate 5 interrogazioni parlamentari sulla gestione dell’Ens, che pur avendo avuto risposta sono poi rimaste lettera morta perché il governo ha continuato a erogare fondi senza cautelarsi di svolgere attente verifiche. Ora, anche in virtù di una serie di episodi conclamati, che hanno messo in luce come gli amministratori dell’ente gestissero davvero i fondi pubblici, è giunto il momento di agire. Nel mirino delle associazioni dei sordi la presidente dell’Ens, Ida Collu, che è stata in carica dal ‘ 95 fino a un anno fa, ma anche il nuovo presidente, Giuseppe Petrucci, il cui stipendio – appena insediato – è volato subito sui 10 mila euro netti al mese (benefit compresi). Nell’ultimo periodo, poi, l’Ens è stato anche al centro di alcune operazioni immobiliari spericolate, come la trasformazione della sede, a due passi da San Pietro, in un hotel a quattro stelle. Peccato che, però, lo stesso edificio fosse occupato dal tribunale penale, nonostante fosse stato spacciato, all’atto della richiesta di un finanziamento di 20 milioni da restituire in 30 anni per la ristrutturazione, come di uno stabile “vuoto e in attesa di una nuova destinazione d’uso”. Nonostante tutto questo, il governo non è mai intervenuto né la Corte dei conti ha più fatto verifiche dal 2005. Ora i sordi chiedono che i loro soldi vengano destinati alle loro effettive esigenze. E che il governo, soprattutto, mandi subito un commissario.
di Sara Nicoli
Fonte: Il Fatto Quotidiano
16/11/2012