ROMA. «Guardiamo con attenzione alla formazione del nuovo Governo guidato da Enrico Letta, accogliendo positivamente il fatto di aver proceduto in tempi rapidi, dopo mesi di vuoto e incertezza, e lo sforzo di sintesi compiuto nella definizione della squadra di Governo, che risulta composta da figure in gran parte nuove e giovani, da amministratori locali e tecnici di elevata competenza e con un buona rappresentanza di donne. Prendiamo atto, tuttavia, che l’affidare ruoli chiave per il governo del Paese alla neutralità dei tecnici è un segnale di grande debolezza e stanchezza della politica, che non possiamo ignorare».
Questo il primo commento del Forum Nazionale del Terzo Settore – di cui è portavoce Pietro Barbieri – in una nota prodotta subito dopo l’annuncio della formazione del nuovo Governo Letta.
«Tra le novità di questo Governo – si legge poi nel comunicato del Forum – apprezziamo la nomina di Enrico Giovannini a Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. La sua conoscenza della reale situazione del Paese e la sua esperienza in materia di povertà sapranno infatti rappresentare un buon punto di partenza per la ricostruzione e il rilancio del welfare. Apprezziamo allo stesso modo la nomina di Cécile Kyenge, donna e migrante, attenta da sempre ai temi dei diritti e della cittadinanza, a Ministro all’Integrazione, come un chiaro segnale di cambiamento».
Il Forum attende ora il completamento della squadra di Governo, con la nomina dei vari Sottosegretari, «auspicando – viene dichiarato – chiarezza di àmbiti e di competenze, in specie tra Ministeri sovrapponibili, e aspettiamo di vedere quali saranno le priorità programmatiche indicate dal Governo, a partire dalle grandi emergenze sociali, dal lavoro, dalla riduzione delle disuguaglianze e della povertà delle famiglie che riteniamo prioritarie. In tal senso, auspichiamo una politica economica che sia orientata a uno sviluppo ambientalmente sostenibile e al benessere dei cittadini e non solo al risanamento finanziario. Chiediamo inoltre che le politiche sociali e il welfare non vengano più considerati solamente come un costo da tagliare nei tempi di crisi, ma diventino scelte centrali e strategiche per la promozione della crescita di cui c’è estremo bisogno, e infine che la cooperazione internazionale venga assunta come una priorità, adeguando le risorse ad una autentica politica estera di pace e sviluppo».
Non ultimo, conclude il comunicato, «ci auguriamo che l’impronta del nuovo Governo sappia trarre forza dalle parti sociali, capaci di dare un grande contributo in termini di ricostruzione, di coesione, fiducia e crescita, per dare vigore e determinazione alle riforme necessarie al Paese. Per questo garantiamo la massima disponibilità a fare la nostra parte e ad avviare un dialogo e un confronto con il Governo su alcune urgenze che riteniamo da tempo non più rinviabili». (S.B.)
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Fonte: Superando.it
03/05/2013