La famiglia era sola a combattere la battaglia della malattia

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CASTEL SAN PIETRO «Qualcosa negli anni è stato risolto, ma sempre troppo resta da fare per abbattere completamente le barriere architettoniche a Castel San Pietro». E’ con queste parole che Giovanni Bellosi, portavoce del Comitato La voce di chi non ha voce’, ha guidato il Carlino in un tour del centro storico per segnalare quelli che restano i punti più critici di accesso al cuore della città per chi è obbligato a servirsi della sedia a rotelle per spostarsi. Il più datato dei problemi, rimasto tuttora irrisolto, è l’accesso ai bagni pubblici che si trova sul lato destro del palazzo comunale. «Lo hanno ristrutturato due volte dagli anni ’80, l’ultima volta poco più di quindici anni fa, ma non è stato risolto il problema dei gradini che impediscono l’accesso ai diversamente abili. Come Comitato abbiamo incontrato anche Sara Brunori pochi giorni dopo il suo insediamento e ci aveva assicurato il suo interessamento al problema. Sappiamo che in effetti un progetto è stato redatto, ma non è mai giunto alla fase esecutiva». Restando in pieno centro storico, un doppio problema limita gli accessi ai due porticati di via Matteotti. Giungendo dal Cassero per raggiungere la piazza, sul lato sinistro, due scalini e la mancata presenza di uno scivolo impediscono di accedere al portico, mentre sul lato opposto, sempre all’identica altezza, si sale sul marciapiede, ma al momento di accedere al portico «è stato solo parzialmente risolto il problema dei due fittoni che sono troppo ravvicinati. E’ vero che molti disabili riescono a passare pur rischiando di sfregare le mani sui sostegni in cemento, ma altri che utilizzano sedie a rotelle appena più grandi non riescono ad avere accesso: per giungere in piazza devono fare il giro dalle strade laterali allungando sensibilmente il percorso». SIMILE il problema che dà accesso alle Poste di via San Francesco. Qui due scivoli sono stati realizzati, «ma per la loro pendenza sono fruibili esclusivamente da chi ha un accompagnatore. Chi si trova solo in sedia a rotelle, deve raggiungere il portico da via Palestro». E’ stato un privato, invece, proprietario del tratto finale del portico di via San Martino, a risolvere un problema che «segnalammo noi del Comitato circa tre anni fa». «Qui indica Bellosi , c’erano due fittoni come sul lato destro di via Matteotti, ma uno è stato tolto e il problema risolto». Il percorso ad ostacoli per i disabili in sedia a rotelle si conclude accanto all’ospedale, dove piazza Garibaldi incrocia via Pellico. Dove finisce il marciapiede c’è un gradino alto circa 10 centimetri, «così chi è in sedia a rotelle è costretto a scendere dall’apposito scivolo qualche metro prima e a costeggiare pericolosamente la carreggiata per poi raggiungere il marciapiede che porta all’ingresso dell’ospedale».

di Claudio Bolognesi

Fonte: Il Resto del Carlino

24/10/2011