PESCARA. «Leggo sulla stampa, con non poco stupore, che alcuni consiglieri comunali di Pescara sono indignati e minacciano di fare bordelli e convocare commissioni consiliari, perché rivendicano il diritto di entrare gratis allo stadio. Insomma, tutti pronti ad impugnare la norma dello Statuto comunale secondo il quale il consigliere comunale ha diritto di accedere agli impianti sportivi del Comune per finalità di controllo e verifica. La casta, forse, non si è resa conto che in quest’ultimo mese le persone con disabilità si sono incatenate per rivendicare i diritti umani e sociali. Proprio perché, grazie ai controlli e verifiche imposti dallo statuto, lo stadio è stato costruito con barriere architettoniche: ricordiamo che prima del 2009 le barriere nello stadio non esistevano».
Così Claudio Ferrante si rivolge ai consiglieri comunali di Pescara per commentare la loro iniziativa a difesa del posto fisso: quello gratis allo stadio. Ecco come seguita la nota di Ferrante: «Forse i consiglieri si sono un po’ distratti e non si sono accorti che le persone con disabilità hanno protestato davanti allo stadio e al Comune non ricevendo la loro solidarietà, né tantomeno la visita o l’interessamento. Ma d’altronde, sono giustificati, erano preoccupati di dover pagare il biglietto o fare file ai botteghini come i comuni cittadini. Rivendicate i vostri diritti! Scendete in piazza, incatenatevi, vedrete che riceverete la solidarietà dei cittadini e quella delle persone disabili, poco importa se i cittadini di Pescara già tartassati dalle tasse dovranno pagare un ulteriore sperpero di denaro pubblico di centomila euro, causato proprio dal compito che non avete ricoperto: vigilare e controllare» scrive il presidente di Carrozzine determinate. IL quale conclude la nota dicendo: «Naturalmente l’ironia ha un limite e la pazienza dei cittadini è superata da un pezzo. Se proprio dovete fare una battaglia, modificate lo statuto comunale concedendo i biglietti gratuiti alle scolaresche, alle associazioni, agli indigenti e alle persone che vivono con 260 euro di pensione mensile di invalidità civile. Il disamore per la politica è ormai noto, fate in modo che almeno non si trasformi in disprezzo».
Fonte: Il Messaggero
22/08/2012