La legge approvata dall’Assemblea regionale permetterà di dare un riconoscimento giuridico e promuovere la diffusione della lingua anche attraverso i media. "Valido strumento di integrazione per le persone sorde".
PALERMO – L’Assemblea regionale della regione Sicilia ha approvato ieri sera il ddl sulla lingua italiana dei segni. Il ddl, presentato nel dicembre del 2008, dopo un iter travagliato è diventato legge, colmando una lacuna nel sistema giuridico della regione. La legge consentirà di dare un riconoscimento giuridico e promuovere la diffusione della lingua dei segni, anche attraverso i media, per consentire ai non udenti di essere informati e potersi relazionare più agevolmente con la gente. Inoltre la legge permette l’estensione della lingua dei segni in ambiti ulteriori nelle sedi di formazione culturale, attraverso le associazioni e gli enti che lavorano nel settore, contribuendo ad un ulteriore abbattimento delle barriere comunicative. "E’ una legge di principio – spiega Paolo Colianni, componente della Commissione per i servizi sociosanitari all’Ars – che responsabilmente l’Ars ha approvato, insieme al governo per dare un segnale agli audiolesi. Ci aspettiamo che questo passaggio legislativo si estenda, come una legge aperta, con un decreto successivo, prevedendo una formazione adeguata non solo verso i non udenti, ma anche verso chi si deve relazionare con gli audiolesi".
"Con questa legge l’Ars ha anticipato il parlamento nazionale – spiega il deputato dell’Udc, Totò Lentini -. Negli ultimi anni si è registrato un incremento del numero dei corsi di insegnamento della Lis. Questo è avvenuto senza alcuna regolamentazione. L’assenza di un riconoscimento legislativo ha favorito il proliferare di corsi e delle figure professionali. Un danno in primo luogo per gli stessi sordi che si sono visti affiancati nelle scuole o nei tribunali da persone prive della adeguata e necessaria preparazione". "Il ddl sulla lingua dei segni costituisce un valido strumento di integrazione per le persone sorde – continua Lentini -. Uno strumento di cui la Sicilia oggi si dota e che costituisce il primo di una serie di impegni che l’Udc intende portare avanti per garantire i diritti delle persone con disabilità". "Il ddl per la promozione della lingua italiana dei segni – aggiunge il capogruppo Mpa all’Ars Francesco Musetto – costituisce un grande gesto di solidarietà in favore della categoria dei non udenti. L’applicazione di questa legge, frutto di un confronto ampio in sede parlamentare, rappresenta adesso non un punto di arrivo, ma di partenza per un più complessivo impegno in favore degli audiolesi siciliani". (set)
Fonte: SuperAbile.it
20/10/2011