L’Anmic va a congresso: ”I diritti sociali rendono l’Italia meno ingiusta”

L’Anmic va a congresso: ”I diritti sociali rendono l’Italia meno ingiusta”

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Via libera alla manovra dalla Commissione Bilancio che conferma i 40 miliardi di tagli previsti dalla riforma assistenziale e fiscale. La protesta delle associazioni: "Rischio impoverimento per milioni di persone, continua invio mail protesta"

ROMA. Confermati in Commissione Bilancio al Senato i tagli previsti dalla riforma assistenziale e fiscale, arriva la protesta delle due federazioni che rappresentano le maggiori associazioni di persone con disabilità. Fish e Fand criticano il mancato sforzo di trovare soluzioni alternative e protestano per le scelte che causeranno l’impoverimento di milioni di persone. “La Commissione Bilancio – scrivono i presidenti Pietro Barbieri e Giovanni Pagano – ha concluso ieri sera i propri lavori, ignorando gli appelli delle persone con disabilità: nel silenzio pressoché generale sono confermati i 40 miliardi di tagli previsti dalla riforma assistenziale e fiscale”. “La Commissione Bilancio e le forze politiche – affermano – si sono sforzate di trovare soluzioni per non sopprimere le Province, per non imporre una tassa di solidarietà, per non incidere sui grandi redditi e patrimoni, ma non hanno attuato nessuna marcia indietro sull’assistenza e quindi sulle mire che colpiranno le persone con disabilità, i bambini, i non autosufficienti, le famiglie”.

Da giovedì scorso ad oggi – scrivono ancora Fand e Fish – oltre 12 mila persone hanno sottoscritto ed inviato ai capigruppo del Senato e alla Commissione Bilancio un appello a sganciare la riforma assistenziale da ogni automatico vincolo pregiudiziale di cassa: l’invio di mail prosegue ed aumenta di ora in ora, assieme all’adesione a qualsiasi forma ed iniziativa di lotta che contrasti questa manovra e renda evidenti le sperequazioni che genera nella società, nel mondo del lavoro e, soprattutto, nell’assistenza e nei servizi alle persone”. “La manovra – proseguono – è stata già bocciata dai mercati, rigettata dai sindaci per i pesanti tagli ai trasferimenti agli enti locali, portatrice di fortissime tensioni nel mondo del lavoro, condannata persino dalla Chiesa per i molti aspetti di forte disequità, lontanissima dalle reali esigenze, istanze ed aspettative del nostro paese: tale manovra sarà causa di ancor maggiore esclusione, confinamento, impoverimento di milioni di persone”. “Da queste persone – concludono Barbieri e Pagano – si alza sempre più forte un appello, per ora, inascoltato: l’assistenza deve essere potenziata, non oggetto di tagli e compressioni di spesa. Si sganci la riforma dell’assistenza dai vincoli di cassa!”.

Fonte: Redattore Sociale

07/09/2011