Apre con una lettera di una madre che chiedeva un posto adeguato al concerto di Renzo Arbore per la figlia disabile il nuovo blog del giornalista Gianluca Nicoletti su La Stampa. Una storia "umiliante" affidata alle pagine di Facebook e raccolta dal blog "Obliqua-mente", che come spiega l’autore vuole essere "una piccola utility per evitare i punti di vista comuni, come pure le strampalatezze omologate"
ROMA – In un periodo in cui la "caccia" ai falsi invalidi sembra per alcuni essere la soluzione ai mali della nostra Italia, la diffidenza indotta dalla spettacolarità delle notizie che passano per il piccolo schermo può assumere i caratteri della discriminazione. È quanto è capitato ad una mamma di una ragazza autistica. A raccogliere la denuncia è il nuovo blog del giornalista Gianluca Nicoletti sul quotidiano La Stampa che oggi ne riporta il testo integrale. "Obliqua-mente", questo il titolo del nuovo spazio di discussione gestito da Nicoletti, vuole essere "una piccola utility per evitare i punti di vista comuni – spiega l’autore -, consueti, rassicuranti, come pure le eterodossie di maniera, le strampalatezze omologate, le estrosità partecipate". E la prima storia a cui si dedica Nicoletti racconta proprio il pericolo di cadere con troppa facilità nell’errore dello "scontato". Partendo dalla "notizia bomba" dei tremila furbi beccati dalla Guardia di finanza per aver dichiarato di essere poveri o invalidi ed usufruire degli aiuti spettanti, Nicoletti ci ricorda che far di tutta l’erba un fascio non è solo sbagliato, ma può anche ledere la dignità delle persone.
Quella raccontata nel blog è la storia della figlia di Gabriella La Rovere che ha affidato a Facebook l’amara riflessione di una mamma di una bambina autistica. Dopo l’ennesima vicissitudine, Gabriella decide di sfogarsi. "La musica, così come tutte le altre espressioni artistiche, è apprezzata di là ogni limitazione funzionale. E’ in grado di stimolare, ma anche di rilassare, di divertire, di insegnare. E’ possibile che persone con disabilità possano partecipare ai concerti, ma non sempre il posto a loro assegnato è dei migliori". Nella realtà, però, le regole non sembrano essere uguali per tutti. "Se si ha la fortuna (e lo sottolineo con ironia!) di essere in carrozzina – spiega Grabiella -, si può prendere parte all’evento in un posto più o meno idoneo… basta togliere una sedia! Ma se la persona ha una disabilità mentale, ecco che tutto cambia. Se va bene c’è riservato uno spazio vicino alla regia e di solito sotto le casse acustiche. Non voglio essere pignola ma invito chiunque a sedere per due ore con la musica che sfonda i timpani. Una situazione di questo tipo non consente a un soggetto autistico di poter ascoltare e godere dell’arte come tutti gli altri". E gli autistici, ci ricorda Nicoletti, "sono ipersensibili nell’udito e soffrono di rumori normalmente tollerabili per normodotati".
E comprare il biglietto non semplifica le cose. "Un paio di mesi fa, in un cinema di una nota catena, la cassiera alla biglietteria, vedendo chi era con me e cioè mia figlia e la sua amica, entrambi disabili, mi ha dato i posti peggiori della sala, nonostante fosse più o meno deserta. Non ho discusso come era giusto solo per rispetto delle due ragazze". Sembra un percorso ad ostacoli, eppure si tratta di qualcosa che per la maggior parte delle persone è contenuto nel file della quotidianità. "La misura è colma!", si sfoga Gabriella. E l’ultima vicenda ha fatto traboccare il vaso. "Il prossimo 1° settembre ci sarà il concerto di Renzo Arbore a Todi – racconta Gabriella -. Come sempre sono andata a comprare i biglietti per me e la mia amica in qualità d’accompagnatrici. Grazie a tutta questa ignobile e assurda caccia al falso disabile (mi chiedo chi ha dato loro la certificazione!) mi è stato comunicato che occorre presentare copia del certificato d’invalidità. Per ascoltare la musica? E la privacy? Si vede chiaramente che in questo caso non è importante, perché si tratta di chi è ai margini della società, la famosa spesa improduttiva di tremontiana memoria". Da qui l’appello all’artista pugliese, come ultima chance. "Mi rivolgo a Renzo Arbore – scrive -, da sempre testimonial e sostenitore di una nota onlus. Sono certa che riuscirà a riservare due posti in prima fila a queste due ragazze, amanti da sempre della musica napoletana in ogni sua forma, dal repertorio classico a quello moderno, passando per il macchietti stico. Mi auguro anche che situazioni di questo tipo, così umilianti non solo per mia figlia ma anche per me come genitore, non debbano più capitare". Una storia, spiega Nicoletti, che ha anche un paradosso nello stesso certificato d’invalidità. "Documento – chiosa Nicoletti – che, tra l’altro, non è certo mancato ad ogni truffatore o falso invalido che per anni ha riscosso indebitamente la pensione".
di Giovanni Augello
Fonte: SuperAbile.it
22/08/2011