Spero di non trasgredire a nessuna policy se trascrivo alcuni pezzi di brani tratti dal libro di Maria Antonietta Schiavina : ‘DIVERSI DA CHI? Normali vite con handicap’ (Arnoldo Mondadori Editore) una raccolta di esperienze uniche e preziose. Vorrei con questo mio messaggio rendere il piu’ pubblico possibile un libro che mi e’ molto piaciuto, e la cui vendita aiuta il Centro Benedetta D’Intino per la difesa del bambino e della famiglia.Un GRAZIE di cuore all’autrice ed a tutti i visitatori che vorranno conoscere Veronica.
Una madre – che preferisce restare anonima – ha scritto per il figlio handicappato una lettera che probabilmente lui non leggera’ mai o, se la leggera’, di cui non comprendera’ a fondo il significato.
E’ una dichiarazione d’amore che esprime tutta la grandezza della vita, una vita che ha lo stesso valore, indipendentemente dalla perfezione dell’uomo.
Inutile la tua vita!
Sei nato molto bello, per l’errore di qualcuno sei diventato scarno e patito: “paralisi cerebrale” dissero i grandi. Ti guardavo col pianto in gola, ma gli occhi si rifiutavano di piangere, la rabbia dentro faceva scoppiare il cuore. Il tempo passava e con poche possibilita’ di salvezza sembrava il tuo domani.
Chiesi allora al buon Dio “Tu dai, tu togli, ma perche’‚ proprio il mio? Lasciamelo, io vivro’ con lui e per lui”. Altri figli nacquero e tu eri, e sei, figlio come loro. Insegnai il cammino ai tuoi fratelli e lo insegnai a te, loro impararono in fretta, tu no. Tu eri un figlio con problemi. Loro parlarono in fretta, tu no, ma quanta gioia quando, malfermo dapprima, e via via piu’ sicuro, iniziasti a camminare; avevi sette anni e…
E m’insegnasti ad avere pazienza!
Quando nessuno ti voleva a scuola: i ragazzini, gli adulti… imparai a essere umile, sorridente, gentile con le persone, perche’‚ ti volessero bene, ti donassero un sorriso, una carezza e…
E m’insegnasti l’umilta’.
Quando i superiori, quelli “che contano”, non davano ascolto alle mie richieste, e a quelle di altri genitori, imparai a combattere e…
E m’insegnasti a lottare.
Quando infine tutte le madri sognavano per i loro figli il primo posto nel mondo della scuola, nel mondo del lavoro, nella societa’, io mi accontentavo dei tuoi piccoli progressi e…
E m’insegnasti a sognare per i miei figli la felicita’, la serenita’… non la ricchezza.
Inutile la tua vita?
Preziosa la tua vita! Mi hai insegnato molte cose, l’amore per i piu’ deboli, la pazienza con i difficili, la sicurezza con gli insicuri. O figlio mio quanto la tua esistenza mi ha dato e continua a darmi.
Hai insegnato ai tuoi fratelli ad apprezzare cio’ che la vita ha dato loro, il tuo lavoro e’ prezioso! Gli amici che ora hai sono veri amici, lavorano con te, giocano con te. Se molto ho imparato lo devo a te.
Ma allora, inutile la tua vita?
Firmato: Una mamma
Fonte: digilander.libero.it
25/12/2008