Marciapiedi insuperabili o stretti, mille difficoltà «Avvieremo un Osservatorio»
JESI. Non si era mai visto il sindaco, Massimo Bacci, in carrozzina venir spinto da Matteo Marasca, esponente dell’opposizione. Un’immagine curiosa che ha fatto da sfondo all’iniziativa "Eliminiamo lo scalino che abbiamo nella testa", organizzata dall’associazione SpaziOstello Onlus insieme ai rappresentanti del Comitato Marchigiano per la Vita Indipendente delle persone con disabilità ed all’Anffas. La passeggiata in carrozzina ha voluto portare alla luce e sensibilizzare le istituzioni locali sul problema delle barriere architettoniche presenti in città. Sono state messe a disposizione circa 15 carrozzine per provare cosa significa vivere su una sedia a rotelle o spingerne una. Hanno partecipato tra gli altri anche l’assessore Mario Bucci, i consiglieri Daniele Massaccesi, Marco Giampaoletti, gli esponenti del PD Matteo Marasca e Francesco Rossetti e in rappresentanza del commercio Paolo Bifani. Questa idea è stata dedicata alla compianta Daniela Cesarini, assessore comunale ed esponente di Rifondazione comunista. Daniela ha sempre lottato affinché Jesi fosse di supporto ai più deboli. L’iniziativa fa da preludio alla prossima edizione di Equa la Festa – il cui tema centrale saranno i diritti – giunta alla sesta edizione, che si terrà da giovedì a sabato. La passeggiata è iniziata dall’Ostello di Villa Borgognoni seguendo la strada che arriva fino all’ospedale Carlo Urbani, passando per Via Ugo la Malfa. Sono state incontrate molte barriere: dai marciapiedi stretti e alti alle macchine che, parcheggiando, invadono i passaggi pedonali. La carovana è arrivata fino all’ingresso del nosocomio, in questi giorni oggetto di polemiche, dove il sindaco Bacci ha potuto constatare il funzionamento dell’ascensore esterno. Tutti hanno espresso il loro rammarico sulle condizioni dei marciapiedi. Una disabile: «Le norme ci sono ma non vengono rispettate. Mi sento diversa quando incontro un gradino per me insormontabile». «Jesi non dovrà essere solo la Città Europea dello Sport, ma anche Città accessibile europea» esorta un’altra disabile. I disagi non ci sono solo in periferia ma anche in centro. Le difficoltà vengono sottolineate anche dagli ipovedenti, che la sera faticano a passeggiare, e dai sordomuti che rivendicano un miglioramento degli incroci regolati da semafori. «Questa giornata sarà solo l’inizio di altre iniziative simili a partire dal centro storico» ha detto un rappresentante dell’Anffas. In accordo con l’Amministrazione comunale e con il sindaco, si procederà all’avvio di un Osservatorio permanente sulle barriere architettoniche presenti a Jesi. Lo scopo sarà costruire una città a misura di disabile, senza nessuna barriera.
Fonte: Il Resto del Carlino.it
08/07/2013