La denuncia nel rapporto del Gruppo Crc: "Solo un terzo dei ricoveri ordinari avviene in reparti di neuropsichiatria infantile, mentre gli altri avvengono in reparti inappropriati"
ROMA – "In Italia la patologia psichiatrica rimane quella maggiormente negletta, in particolare in adolescenza, sia nell’ambito della diagnosi precoce sia in quello della gestione delle emergenze". Lo denuncia il Rapporto di aggiornamento sulla Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Gruppo Crc, che riunisce 85 associazioni e organizzazioni del terzo settore. Dei 382 letti di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza sono solo 79 quelli disponibili per acuzie psichiatriche. Secondo il rapporto "solo un terzo dei ricoveri ordinari avviene in reparti di neuropsichiatria infantile, mentre gli altri avvengono in reparti inappropriati". La maggior parte dei ricoveri psichiatrici in adolescenza avvengono per disturbi della condotta, abuso di sostanze o di alcool, gravi disturbi d’ansia e disturbi del comportamento alimentare. "L’impatto dei disturbi della condotta appare essere sempre più rilevante, come l’abuso di sostanze e di alcool87, che raramente è una vera e propria tossicodipendenza, ma ha comunque un ruolo significativo sia nella slatentizzazione del disturbo psichiatrico che nella complessità della sua gestione".
Servizi per la salute mentale, Italia a due velocità. Mancano servizi territoriali, il personale è gravemente insufficiente o non sono previste tutte le figure multidisciplinari necessarie per i percorsi terapeutici: la situazione in Italia è a macchia di leopardo. Nelle regioni in cui la situazione è meno precaria l’accesso ai servizi è pari al 5-6 per cento della popolazione infantile a fronte di un bisogno più che doppio. "La situazione è peggiorata nel 2012 a seguito dei provvedimenti di contenimento della spesa pubblica", sottolinea il rapporto
Psicofarmaci per bambini e adolescenti. Secondo gli osservatori del rapporto "non ci sono stati sostanziali cambiamenti negli ultimi anni". La prescrizione in età pediatrica di antipsicotici e antidepressivi dal 2003 al 2010 "è diminuita rispetto ai tre anni precedenti e è stabile". Inoltre i dati del registro nazionale dell’ADHD la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività, indicano che nel periodo 2007-2012 sono stati 2.239 (0,03% della popolazione italiana tra i 6 e i 17 anni) i bambini e i ragazzi in trattamento con metilfenidato o atomoxetina. Sostanzialmente stabile risulta l’uso di sedativi e tranquillanti senza prescrizione medica negli adolescenti (12% nelle ragazze e 8% nei ragazzi). Secondo gli osservatori del Gruppo CRC manca un sistema di monitoraggio complessivo della salute mentale in età evolutiva, dello stato dei servizi e delle iniziative in questo campo. E è necessario sensibilizzare e formare i pediatri di famiglia. "Resta insufficiente – si sottolinea tra le raccomandazioni – lo stanziamento di risorse da parte delle regioni per garantire alle Asl e ai Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza diffondere e consolidare la necessaria rete di strutture territoriali, semiresidenziali, residenziali e di ricovero". (Carla Chiaramoni)
Fonte: Superabile.it
19/08/2013