La novità, infatti, di altre quindici recenti Sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), che hanno dato ragione alle famiglie della Sardegna, di fronte ai tagli dell’insegnamento di sostegno, è che questa volta non solo i Giudici hanno chiesto l’immediata integrazione delle ore mancanti, ma hanno anche sancito direttamente il risarcimento dei danni esistenziali, oltreché delle spese processuali
Ancora soddisfazione per l’ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi) e per le famiglie che hanno fatto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) contro il Ministero dell’Istruzione e hanno vinto, ottenendo il ripristino del rapporto di sostegno 1:1, negato all’inizio dell’anno a causa dei tagli alla scuola pubblica.
La prima sezione del TAR Sardegna, infatti, presieduta da Aldo Ravalli (anche estensore delle Sentenze), ha accolto i ricorsi presentati da ben quattordici famiglie, in materia di sostegno scolastico e diritto all’istruzione dei bambini con disabilità. Il TAR, fatto particolarmente seignificativo, ha emesso direttamente le sentenze, condannando l’Amministrazione non solo all’integrazione delle ore di sostegno mancanti, ma anche al pagamento delle spese legali e al risarcimento del danno esistenziale subìto, nella misura di 1.000 euro per ogni mese di ritardo e frazione in proporzione.
«La novità di queste ulteriori quindici Sentenze – sottolinea Francesca Palmas dell’ABC Sardegna e del Comitato Famiglie per l’Integrazione Scolastica della Regione – che danno ragione alle famiglie, è che i Giudici hanno emesso sùbito la Sentenza anche risarcitoria dei danni esistenziali e del pagamento delle spese processuali: fino ad ora, infatti – e va ricordato in tal senso che già dal 2004 ci rivolgiamo ai Tribunali e che già dal 2004 le famiglie sarde vincono contro il Ministero – veniva subito emessa un’Ordinanza Cautelare per il riconoscimento del danno e della violazione del diritto, ripristinando il sostegno. Per la Sentenza definitiva, invece, bisognava aspettare una successiva udienza, solitamente a fine anno, per avere anche il risarcimento dei danni: lo scorso anno, ad esempio, oltre venti famiglie ricorrenti che avevano vinto, erano state risarcite nel successivo mese di giugno».
«Si può quindi parlare – conclude Palmas – di "Sentenza storica", segno che ormai la giurisprudenza sarda provvede con tempismo, riconoscendo l’inviolabile diritto allo studio degli alunni con disabilita». (S.B.)
Fonte: Superando.it
23/11/11