Il comune di Torino modifica la normativa sui buoni taxi stringendo le corde della borsa per quanti hanno anche il posto auto sotto casa. La lettera di una nostra lettrice: "Col taxi ci vado a lavoro da anni, sempre rispettando il regolamento. Colpire chi ha il posto auto vuol dire colpire le persone svantaggiate"
Buongiorno,
mi chiamo Maria Teresa Balla e sono disabile motoria, dall’età di 18 anni usufruisco del servizio buoni taxi. In tutti questi anni tale servizio mi ha permesso di andare a scuola, in piscina, a ginnastica, al lavoro e di avere una vita sociale abbastanza indipendente.
Circa dieci anni fa ho fatto la domanda per ottenere il posto giallo numerato (2131) sotto casa.
Tutti i giorni vado a lavorare in taxi -da casa mia non potrei fare diversamente- per cui non posso assolutamente farne a meno, significherebbe rinunciare al mio lavoro e di conseguenza al mio sostentamento. Del resto non mi è possibile nemmeno rinunziare al posto giallo in quanto non cammino da sola e non ho la manualità per usare la carrozzina. Vivo con i miei genitori anziani i quali fino a poco tempo fa mi potevano aiutarmi nei miei spostamenti, ma ora non possono più farlo. Per questo motivo devo disporre degli ausili necessari per potermi muovere, altrimenti sarei costretta all’emarginazione.
In tanti anni non ho mai approfittato in nessun modo del servizio taxi, non ho mai fatto tragitti che non fossero contemplati dal regolamento. La misura che il Comune ha adottato mi pare molto iniqua. Punisce chi utilizza i buoni taxi, ma ha necessità del parcheggio e lascia tali e quali i possessori di buoni taxi che non li utilizzano o li utilizzano rarissimamente, magari perché possono guidare autonomamente la propria auto!
A questo punto mi chiedo perché a dover soccombere devono sempre essere le persone oneste e socialmente svantaggiate. A mio avviso sarebbe opportuno approfondire chi ha veramente necessità e chi ne approfitta. Con questa nuova delibera mi si toglie ogni possibilità di essere utile alla società e di conseguenza a me stessa lavorando come ogni altra persona e di rinunziare alla necessità di andare in piscina e a ginnastica.
Personalmente sono disposta a pagare di più per l’acquisto dei buoni taxi, se lavoro posso contribuire all’aumento della tariffa.
Fonte: Superabile.it
17/07/2012