Si chiama così il progetto realizzato dall’ANFFAS di Pavia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e dedicato alla comunicazione della diagnosi di disabilità alle famiglie – «per costruire un percorso di convivenza, non di sopravvivenza, con la disabilità» – i cui risultati verranno presentati il 22 ottobre a Pavia, nel corso dell’omonimo convegno
«La comunicazione della diagnosi di disabilità – spiegano gli organizzatori del convegno denominato Bambini fino in fondo, che si terrà sabato 22 ottobre a Pavia (Collegio Santa Caterina da Siena, Sala Conferenze Enrico Magenes, Via San Martino, 17/a, ore 8.30-13) – è un momento di grande disorientamento che modifica significativamente la vita di tutta la famiglia. Seguendo dunque le tracce di altri che ci hanno preceduto, abbiamo indagato le modalità di comunicazione della diagnosi di disabilità alle famiglie nelle strutture territoriali di nascita e di cura e le opportunità esistenti per il bimbo disabile e la sua famiglia "dopo la diagnosi", per costruire un percorso di convivenza, non di sopravvivenza, con la disabilità».
Un progetto ampio, dunque, che è stato condotto dall’ANFFAS di Pavia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), in collaborazione con la Regione Lombardia e i cui risultati verranno appunto presentati durante l’omonimo convegno del 22 ottobre, condotto da Mauretta Cattanei, presidente dell’Associazione e che potrà contare – come relatori – su Marco Bollani, direttore della Cooperativa Come noi di Mortara (Pavia), Laura Borghetto, presidente dell’Associazione L’abilità di Milano, Francesca Boveri e Valeria Destefani, psicologhe e psicoterapeute, Donatella Morra, referente del progetto, Maria Spallino, componente del Direttivo della citata Associazione L’abilità e Carla Torselli, presidente dell’ANFFAS Lombardia.
Da segnalare che in conclusione della giornata verrà anche proiettato il documentario Una destinazione imprevista, realizzato dall’Associazione L’abilità, che racconta come alcuni genitori hanno vissuto l’esperienza della comunicazione della diagnosi e che ha ispirato lo stesso progetto pavese. (S.B.)
Fonte: Superando.it
18/10/2011