Niente trasferimento, senza consenso dell’interessato

Niente trasferimento, senza consenso dell’interessato

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CITTA’ SANT’ANGELO. Il nuovo centro commerciale inaugurato ad aprile scorso a Città Sant’Angelo, a due passi dall’uscita dell’autostrada A14, è di fatto inaccessibile alle persone disabili. Sembra incredibile, ma una struttura nuovissima, edificata in una zona pianeggiante presenta ostacoli insormontabili che negano il diritto di chi è costretto sulla sedia a rotelle a fruire dei tre negozi presenti: quello di calzature Globo, quello di elettronica Trony e quello di arredamento Maisons du Monde. Il problema è semplice: tra un punto vendita e l’altro, qualcuno ha pensato di installare un cordolo alto circa dieci centimetri, di quelli gialli che usano per le strade, che è stato posizionato anche per dividere l’ampio parcheggio in tre aree. Di fatto, chi è sulla carrozzina e volesse visitare i tre negozi, dovrebbe riprendere l’auto e parcheggiare tre volte, una volta per ogni parcheggio. E se per caso sbagliasse ingresso, si ritroverebbe prigioniero del cordolo giallo, che crea problemi anche alle mamme con passeggini e carrozzine e alle persone anziane con difficoltà di deambulazione.

Il problema è noto, come conferma il direttore di Trony, ma nonostante le sue stesse segnalazioni al proprietario della struttura nulla è cambiato. «Quella barriera rappresenta anche un vero pericolo», dice Claudio Ferrante, di Carrozzine determinate, «chi prova a oltrepassare la delimitazione dei negozi rischia di cadere. Paradossalmente, meglio sarebbe stato se avessero costruito una recinzione alta, proprio come nella Città di Berlino. Invitiamo il sindaco Gabriele Florindi a fare un sopralluogo con noi per rendersi conto di come una barriera di gomma di soli 10 cm costituisca una discriminazione e una violazione dei diritti umani. Siamo sicuri che risolverà il problema e individuerà i tecnici responsabili che hanno rilasciato la perizia».

Fonte: Il Centro.it

21/09/2012