Ore di sostegno tagliate per “esigenze di bilancio”, la famiglia vince il ricorso

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L’allarme dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare: situazione grave Oggi sarà presentata l’indagine che ha preso in esame 102 studi medici

«Nove ambulatori medici su dieci non sono accessibili ai disabili». A lanciare l’allarme è Innocentino Chiandetti, consigliere della sezione udinese dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare che ha scattato la fotografia delle barriere architettoniche ancora presenti in città. Un’indagine che sarà illustrata oggi durante i lavori del seminario “A lezione di sensorialità e percezione”, a partire dalle 15 al polo scientifico dei Rizzi. A Udine sono esattamente 12 su 102 gli ambulatori dei medici di famiglia accessibili alle persone con disabilità fisica, un problema che colpisce circa 7mila persone. «La scarsa accessibilità agli ambulatori dei medici di famiglia è di una gravità inaudita – spiega Chiandetti – perché sono proprio i disabili le persone che hanno maggiore necessità di cure».

E ancora, 25 chiese su 44 hanno barriere architettoniche, così il 59% per cento degli edifici pubblici udinesi e il 58% a Tolmezzo, percentuali che salgono ad Aquileia (65%) e Cividale (74%). Insomma, il problema delle barriere architettoniche è ancora molto vivo. «La presenza di ostacoli al percorso di un disabile in carrozzina è l’indicatore materiale delle carenze culturali delle istituzioni – stigmatizza Chiandetti – perché da un lato si tratta di una questione morale, ma dall’altro è una faccenda economica: se al disabile è consentito recarsi al lavoro in autonomia, o a fare la spesa, oppure andare in farmacia, è un guadagno per l’intera comunità. Infatti, la persona seduta sulla seggiola a rotelle chiederà meno aiuti e potrà dimostrare il proprio valore nell’ambito lavorativo». In questo quadro Chiandetti sottolinea come Udine sia una città molto sensibile sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche: «La viabilità pedonale udinese è fra le migliori d’Italia –assicura Chiandetti –. È stato fatto un ottimo lavoro con l’amministrazione sul centro storico e adesso si sta avviando un piano simile anche in periferia con 15 nuovi marciapiedi inaugurati di recente al Villaggio del Sole». Il centro cittadino è a norma anche per i non vedenti grazie alla posa delle piastre tattilo plantari per le quali però Chiandetti evidenzia alcune criticità. «Si è voluto fare anche troppo – dice – perché le piastre che sono state posate sono discutibili: le canalette utili a tracciare il percorso per i non vedenti sono un po’ troppo larghe e le ruote delle carrozzine finiscono per incastrarcisi. Ma è meglio eccedere piuttosto che ignorare i problemi». In ogni caso anche a Udine «c’è ancora tantissimo lavoro da fare», assicura Chiandetti.

di Michela Zanutto

Fonte: Messaggero Veneto

17/04/2012