Un gruppo di genitori nuoresi scrive una lettera al presidente della regione e all’assessore all’istruzione dopo aver saputo che la provincia non sarà in grado di garantire una copertura adeguata con le ore di sostegno: da 36 ore si passerà a 9. “La scuola è un diritto anche per gli alunni con disabilità”.
NUORO – Il conto alla rovescia per l’apertura della scuola è cominciato, ma dei soldi che servono non se ne vede neppure l’ombra. A bussare alle porte della Regione ci ha provato la Provincia qualche giorno fa. "Mancano 162mila per l’assistenza ai disabili in classe" hanno detto gli assessori Gianfranca Logias e Giuseppe Dessena, senza ricevere risposta. Così, i genitori di un gruppo di disabili nuoresi, hanno deciso per l’ennesima volta di rimboccarsi le maniche. Prendere carta, penna e Costituzione, e scrivere una lettera dai toni decisi per ricordare, ai politici regionali, che quello allo studio è un diritto fondamentale del cittadino. Hanno buttato giù una paginetta che odora tanto di rabbia, sfogo e sincera preoccupazione per l’immediato futuro dei loro figli. Domani, ne discuteranno dalle 9.30, all’istituto Ciusa, in viale Costituzione, nel corso di un’assemblea aperta. Per il momento, però, la loro odissea è ancora confinata tra le righe di una lettera inviata al «presidente della Regione Sardegna, e all’assessore regionale alla Pubblica istruzione". "Siamo i genitori di alcuni ragazzi disabili che a breve inizieranno a frequentare la scuola d’istruzione secondaria a Nuoro" si legge nelle prime righe. I genitori raccontano di aver appreso "con viva preoccupazione da un articolo apparso di recente sulla stampa, che i fondi a disposizione dell’amministrazione provinciale non sono sufficienti a garantire la copertura delle ore per la figura dell’assistente all’autonomia a causa dell’incremento del numero degli alunni disabili. La figura dell’assistente all’autonomia è assolutamente indispensabile affinché i nostri figli possano frequentare le lezioni proficuamente e in condizioni di sicurezza personale. È la figura che fa da tramite tra i nostri figli e la classe, favorendo la socializzazione e le partecipazioni dei nostri ragazzi alle attività del gruppo-classe".
I soldi che mette a disposizione la Provincia per queste figure professionali, purtroppo, non bastano perché la Regione non sta facendo la sua parte. E questo, come spiegano i genitori dei ragazzi disabili, rischia di mandare a monte anche la recente battaglia vinta da alcuni di loro per riottenere l’assegnazione di alcuni insegnanti di sostegno che inizialmente non erano stati previsti. Il problema, infatti, è che i docenti di sostegno, per colpa dei tagli, quest’anno scolastico seguiranno i ragazzi per sole 9 ore settimanali, a fronte delle 36 ore che di solito si passano in classe. Le altre ore, i genitori speravano che le coprissero gli assistenti all’autonomia, per l’appunto. Ma se la Regione non assegna i soldi che mancano, il portone della scuola, per questi ragazzi, rimarrà inaccessibile. "Chiediamo che i nostri figli siamo messi in condizione di frequentare la scuola per l’intero orario scolastico – scrivono i genitori – i tagli agli "sprechi" non devono e non possono colpire le fasce più deboli". (v.g. – La Nuova Sardegna)
Fonte: SuperAbile.it
09/09/2011