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È l’obiettivo del nuovo Regolamento edilizio votato dalla Giunta comunale il 13 dicembre e oggi entrato in Commissione Urbanistica. Per entrare in vigore, dovrà essere prima votato dalla Commissione e dal Consiglio comunale

MILANO – Milano senza barriere (architettoniche). Lo si legge nero su bianco sul nuovo Regolamento edilizio votato il 13 dicembre dalla Giunta, di cui oggi si è cominciato a discutere alla Commissione Urbanistica, edilizia privata e demanio. "Tutte le attività di tipo commerciale, ricettivo, culturale, sportivo e per lo spettacolo, aperte al pubblico che non presentino un ingresso accessibile sono tenute, entro 12 mesi dall’entrata in vigore del presente regolamento, a dotarsi di una soluzione provvisoria per garantire l’accesso alle persone con disabilità, con scivoli mobili (o altra soluzione) e campanello di chiamata". Prima di entrare in vigore, il testo dovrà essere approvato in Commissione e votato dal Consiglio comunale.

Il nuovo Regolamento è frutto della partecipazione delle realtà di quartiere, come voluto dal vicesindaco e assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. Le principali novità riguardano le norme per gli incentivi volumetrici per stabili riqualificati energeticamente, per beni storici e per concorsi privati; norme per il recupero degli immobili abbandonati; norme per sale gioco e scommesse lontane da scuole, chiese, parchi e ospedali; snellimento e semplificazione delle procedure edilizie; aggiornamento delle metrature per alloggi, camere da letto e bagni; revisione obbligatoria per stabili con almeno 50 anni di vita; biciclette e giochi dei bambini nei cortili; norme per la legalità, l’antimafia e la sicurezza nei cantieri.

Per quanto riguarda, in particolare, le sale gioco, il Regolamento ne vieta l’apertura in edifici che si trovano a meno di 200 metri da scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, locali di aggregazione giovanile, aree verdi frequentate da bambini e ragazzi, caserme, chiese e luoghi di culto, ospedali, cliniche, RSA, luoghi di cura o di particolare valore civico e culturale quali musei e sedi di associazioni e di volontariato che si dedicano alla pubblica assistenza.

Fonte: Superabile.it

08/01/2014