Rabbia dei disabili, in carrozzina davanti all’Inps: ”I controlli sono solo umilianti” 19/12/2011

Rabbia dei disabili, in carrozzina davanti all’Inps: ”I controlli sono solo umilianti” 19/12/2011

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TERAMO – Disabili e famiglie costretti ad attese infinite per ottenere dalla Asl carrozzine, pannoloni, traverse e letti antidecubito. Materiali indispensabili che spesso i familiari delle persone non autosufficienti sono costretti ad affittare o acquistare di tasca propria in attesa che arrivino quelli richiesti all’azienda sanitaria.

La denuncia arriva dalla Cgil di Teramo, in particolare dal segretario Giampaolo Di Odoardo e dal rappresentante della Funzione pubblica Amedeo Marcattili. «Non si tratta certo di uno dei grandi temi della sanità pubblica», ha spiegato Di Odoardo, «ma sono problemi che affliggono migliaia di persone in provincia, in tanti vengono da noi a chiederci cosa possono fare e purtroppo non sappiamo come rispondere». Secondo il sindacato, per i disabili e le loro famiglie la maggior parte dei problemi nasce quando i pazienti non autosufficienti lasciano l’ospedale e tornano a casa per essere affidati alle cure dei familiari. «Spesso», continua Di Odoardo, «le ambulanze per il trasporto a casa devono essere pagate di tasca propria, poi inizia la trafila per ottenere la certificazione di invalidità e l’assegno di accompagnamento per il quale possono passare da venti giorni fino a tre mesi. Nel frattempo le famiglie devono provvedere ad affittare letti o carrozzine e ad acquistare pannoloni e traverse in attesa che la ditta cui la Asl affida il servizio consegni a domicilio tutti i materiali necessari». Secondo la Cgil per molte famiglie le spese necessarie per assistere in casa dei disabili e per comprare tutto il necessario sarebbero insostenibili, soprattutto in questo momento di crisi. «Tutto questo è colpa dell’ottusità burocratica che governa i meccanismi della Asl», ha aggiunto Di Odoardo, «noi chiediamo che venga eliminata perchè ha un costo troppo alto per le famiglie». «Siamo disposti a discutere di questi temi sia con il governatore Chiodi che con il manager Asl Varrassi», ha detto Marcattili, «e anche i lavoratori della sanità pubblica che rappresentiamo vogliono che le cose inizino a funzionare. Purtroppo dall’insediamento abbiamo avuto modo di incontrare Varrassi solo due volte e anche all’accordo firmato con gli altri sindacati per la riorganizzazione dei servizi per ora non sono seguiti i tavoli di concertazione». […]

di Barbara Gambacorta

Fonte: Il Centro

12/12/2011