Come già avvenuto in altre regioni, i malati chiedono che ci sia almeno un medico specialista in tutta la regione che si occupi di loro e un aiuto per l’acquisizione dei pochi medicinali che la malattia gli consente di utilizzare
PERUGIA – Da una interrogazione presentata dal consigliere Alfredo De Sio (Fratelli d’Italia) si è originata l’audizione, in Commissione Sanità, di alcuni malati di Sensibilità chimica multipla (Mcs), che hanno chiesto che la loro malattia sia inserita nei percorsi assistenziali del servizio sanitario regionale, con almeno un medico specialista in tutta la regione che si occupi di loro e un aiuto per l’acquisizione dei pochi medicinali che la malattia gli consente di utilizzare. Il presidente della Commissione, Massimo Buconi, ha annunciato che sull’argomento ci sarà uno specifico incontro con l’assessorato e il direttore regionale della Sanità.
La Sensibilità chimica multipla è una sindrome acquisita immuno-tossico-infiammatoria di intolleranza a sostanze chimiche multiple, non correlate fra loro, caratterizzata da andamento cronico, disattivazione enzimatica dei processi di de-tossificazione. In altre parole, i malati non hanno gli enzimi capaci di smaltire tossine, quindi non possono nemmeno curarsi con i medicinali dell’industria farmaceutica e sono costretti ad evitare qualsiasi esalazione tossica: dagli insetticidi ai pesticidi, disinfettanti, anestetici, farmaci allopatici, detersivi, profumi, deodoranti, creme, vernici, solventi, colle, carta stampata e inchiostri, toner, scarichi di auto e stufe, fumi di barbecue, qualsiasi prodotto e materiale plastico di derivazione petrolchimica. Sono un pericolo perfino stoffe e abiti nuovi e diventa problematico anche avvicinare i propri familiari, tanto che chi se lo può permettere, sceglie di vivere lontano dal contesto urbano per evitare pericoli.
"Una vita non vita, un inferno – ha detto Viviana Ferrami, portavoce dell’associazione malati di MCS – che trova sollievo solo nelle terapie costanti, che puntano sulla prevenzione dei sintomi e sul tentativo, l’unico, di inibire l’avanzata della malattia. Ci si aggrava e non si torna indietro, si diventa allergici anche a gran parte degli alimenti: necessitiamo di alimentazione biologica priva di pesticidi, non possiamo assumere alimenti acidificanti, né carboidrati (pane, pasta, farinacei in genere), che sono tossici per il paziente affetto da MCS, provocano forti dolori addominali, nausea. Ci è tossico anche il gas per cucinare. Chiediamo – ha concluso – che il Consiglio regionale possa far inserire nei protocolli di assistenza sanitaria la Sensibilità chimica multipla, come hanno fatto le altre Regioni".
Fonte: Superabile.it
15/11/2013