Partito un anno fa, il progetto ha raccolto e riutilizzato 242 chilogrammi di medicine che hanno aiutato 2.500 famiglie. Già 27 le farmacie aderenti. Padoan (Ant): "Un progetto ecosostenibile che ha dei risvolti di solidarietà non trascurabili"
BOLOGNA – Recuperare farmaci non scaduti e riciclarli. Obiettivo raggiunto. Era questo infatti l’intento del progetto "Farmaco Amico" che, in un anno, ha raccolto medicinali per il valore complessivo di 88 mila euro. "Risultati un po’ inaspettati che segnano un anno importante e che ha visto anche il moltiplicarsi delle farmacie aderenti": dice Patrizia Gabellini, assessore all’Ambiente.
Partite in 10 ora si contano 27 farmacie aderenti, tutte dotate dei cassonetti verdi griffati "Hera", che ospitano i tanti medicinali da poter riutilizzare. Possono essere riciclati solo i farmaci in integra confezione, con scadenze più lunghe di 6 mesi e che non richiedono particolari attenzioni per la conservazione (tipo la catena del freddo). In totale sono stati raccolti 375 kg di medicinali, smistati poi dai farmacisti della fondazione Ant e dai volontari: ne sono stati recuperati 242 kg, ovvero il 65 per cento (a Hera poi il compito di smistare il restante 35 per cento). "Con questi farmaci – spiega Paolo Padoan, coordinatore nazionale dipartimento affari generali grandi progetti di Ant – sono state aiutate circa 2.500 famiglie: è un progetto ecosostenibile che ha dei risvolti di solidarietà non trascurabili". I medicinali, infatti, una volta selezionati vengono smistati tra la stessa fondazione Ant, una casa di accoglienza e una comunità per anziani e disabili dell’Opera Padre Marella e la onlus Time4life che si occupa di rifornire 2 farmacie e un ambulatorio pediatrico di un campo profughi e un centro di maternità in Siria. Con le farmacie attualmente aderenti si prevede di poter recuperare circa 750 kg di farmaci per un valore economico di 270 mila euro. Durante l’anno sono stati raccolti in particolar modo antipertensivi e diuretici, "medicinali che – spiegano – vengono lasciati principalmente per cambi di terapia o decesso dell’utilizzatore".
"I dati che abbiamo raccolto – spiega Andrea Segrè, docente dell’università di Bologna e fondatore del Last Minute Market – ci possono aiutare a capire cosa si spreca e perché e, oltre al recupero, possiamo intervenire affinché si prevenga lo spreco. La nostra comunque è una buona pratica che può essere copiata altrove". E infatti si parla di già di coinvolgere anche i comuni limitrofi a Bologna come Casalecchio di Reno. Ma ancora è tutto un work in progress.
Fonte: Superabile.it
06/02/2014