Riformare il sostegno, tra sostenitori e critici della “carriera separata”

Riformare il sostegno, tra sostenitori e critici della “carriera separata”

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Accade davanti a due scuole di Palermo. A un mese dall’inizio della scuola ancora mancano i servizi di assistenza di base e di trasporto per tutti gli studenti con disabilità della città. Antonio Costanza (Anffas Palermo-Sicilia): "Protestiamo indignati contro l’indifferenza delle istituzioni"

PALERMO – "Spezziamo la catena dell’indifferenza delle istituzioni". A partire da questo messaggio forte, genitori, studenti con disabilità, insegnanti, cittadini e compagni di scuola, si sono incatenati ieri mattina davanti ai cancelli di due scuole superiori per chiedere il diritto allo studio che, l’assenza perdurata di servizi fondamentali allo studente con disabilità (trasporto, assistenza alla comunicazione e assistenza igienico sanitario) non garantisce da quasi un mese dall’inizio della scuola. La manifestazione contro l’immobilismo istituzionale è stata organizzata da Anffas onlus Palermo. Ieri mattina, infatti, una delegazione di rappresentanti di Anffas Palermo insieme a genitori e alunni con disabilità e insegnanti si è incatenata ai cancelli di due istituti scolastici di Palermo: il Duca Abruzzi Libero Grassi dove sono iscritti 27 ragazzi con disabilità e il Damiani Almeyda.

"Consideriamo che la richiesta di avvalerci del servizio di trasporto e degli assistenti di base – sottolinea l’insegnante Cinzia de Nicola, referente per i docenti di sostegno del Duca Abruzzi – è stata inviata alle istituzioni competenti, nel nostro caso alla ex-provincia, già nello scorso aprile". Si tratta di servizi fondamentali che quando ci sono, oltre a partire ogni anno con notevole ritardo, non sono continuativi ma funzionano sempre a singhiozzo.

In assenza di questi servizi ogni scuola di ogni ordine e grado ha cercato, finora, di tamponare avvalendosi – quando sono disponibili – del personale ausiliario (bidelli). Inoltre, il ritardo nella partenza del servizio di trasporto ha penalizzato molte famiglie che, non avendo la possibilità di portare il figlio a scuola, fino a questo momento lo hanno tenuto a casa. Alcuni genitori, presi dallo sconforto, per cercare di fronteggiare la situazione, hanno pure contattato un azienda di trasporto privata, la cui proposta economica (tariffa quotidiana di 15 euro a persona) è stata considerata insostenibile. La mancanza degli altri assistenti di base costringe, anche, inevitabilmente i genitori dei ragazzi con le disabilità più gravi, ad essere reperibili nel momento in cui il figlio ha una necessità o un disagio a cui nessuno è preposto a rispondere. Anche il momento della ricreazione, può diventare un disagio perchè, molti ragazzi rimangono soli e disorientati davanti il flusso di compagni che fa la pausa.

"Oggi con tutta la nostra stanchezza siamo portavoce dei nostri ragazzi. L’indifferenza è, sicuramente la cosa che fa più male in assoluto – afferma Giusy Adelfio, mamma di Giuliana affetta da una malattia rara -. Purtroppo man mano che i ragazzi crescono i problemi si amplificano, facendoci scontrare, inevitabilmente con tutte le difficoltà. L’assenza di questi assistenti di base non permette ai nostri figli di potere studiare come i loro compagni. Le insegnanti di sostegno fanno quello che possono ma non possiamo certo confidare sulla loro disponibilità perchè devono essere le istituzioni a garantire i servizi". "La sofferenza nostra e dei nostri figli si traduce solo come una grave mancanza di rispetto – dice in maniera forte Rosalia Giannusa, mamma di Riccardo -. Tutto questo non si può certo continuare ad accettare. Se i nostri figli, con l’ausilio dei servizi complementari, non vengono messi nelle condizioni di studiare come i loro coetanei questa è una grave forma di discriminazione sociale che penalizza la loro integrazione a scuola. Molti ragazzi hanno consapevolezza della loro disabilità e queste problematiche danneggiano ancora di più la loro autostima e la fiducia in loro stessi, vanificando anche tutto il lavoro che ogni giorno fanno gli insegnati di sostegno".

"Il forte disagio nasce dal negare realmente il diritto allo studio – aggiunge l’insegnante di sostegno Paola Andronico -. Come insegnanti cerchiamo di recuperare, ogni giorno, quelle che sono le risorse personali per aiutare chi sta vivendo queste difficoltà. Tutto questo nasce dal disinteresse e dalla completa indifferenza verso la difficoltà di chi vive la disabilità. Se solo provassimo per un momento a calarci nel calvario quotidiano che deve subire, ogni giorno, un genitore di un figlio disabile, allora forse riusciremmo a capire meglio la grave problematica legata ai disservizi. Purtroppo assistiamo ad una situazione che negli anni è sempre più degenerata e decisamente peggiorata di cui dobbiamo chiederci perchè".

"Le famiglie, profondamente indignate, sono continuamente umiliate – sottolinea Antonio Costanza dell’Anffas Palermo e vice-presidente dell’Anffas Sicilia – dal comportamento tacito delle istituzioni che in questo modo discriminano i diritti fondamentali dei disabili. Siamo dinanzi anche a una vera e propria violazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Chiederemo, infine, alle scuole l’accesso agli atti, per conoscere i Piani educativi Individualizzati di tutti gli alunni con disabilità che ci daranno mandato, per verificare il corretto inserimento di tali figure". "La scelta di incatenarci davanti a questi due istituti è simbolica, perché il ritardo nell’assegnazione dei servizi di assistenza di base – dice Antonio Costanza -, ove già non erogati dalle scuole, e di assistenza specialistica per gli alunni con disabilità – la cui competenza è per una parte del Comune e per la restante parte delle ex Province – interessa quasi tutta la Sicilia, e nel caso specifico, a tutti gli istituti scolastici di Palermo. Questi servizi costituiscono per gli alunni con disabilità una condizione imprescindibile affinché il diritto allo studio sia rispettato. Ci auguriamo almeno che le procedure di affidamento garantiscano la continuità educativa. Sicuramente ci sono delle responsabilità dirette – continua Costanza – ma ci sono anche i complici di un sistema inaccettabile nel momento in cui stanno in silenzio".

Fonte: Superabile.it

15/10/2015