ROMA. Falsi invalidi o false notizie? E’ questo il dubbio sollevato dalla lettera di Renzo Cipriani, “cieco vero, ma indipendente”, come si definisce. Scrive alla redazione di Superabile dopo l’ennesima notizia, ascoltata dal telegiornale, sull’ennesimo falso cieco. O presunto falso… Le ragioni addotte per provare la falsità della sua invalidità, infatti, sembrano insufficienti, se non addirittura prive di fondamento.
“Il ‘cieco’ giocava a scopone con gli amici. Quasi tutti noi sappiamo giocare a scopone scientifico – spiega Cipriani – e se non giochiamo con gli amici, è difficile che da soli ce la caviamo proficuamente; talvolta vengono anche organizzati dei tornei a livello nazionale, con tanto di eliminatorie provinciali e regionali da parte della nostra associazione; nessuno vieta ad un cieco di partecipare ad un qualsiasi torneo di scopone in un qualsiasi bar paesano, salvo i piccoli accorgimenti del caso”. Ed ecco la seconda “prova”: “il ‘cieco’ si era sagacemente munito di un bastone bianco che però usava solo come appoggio. Il nostro bastone non regge a lungo come appoggio – spiega Cipriani – perché non è fatto per quello; forse era un bastone per gli anziani e allora può darsi! ma certamente la falsità non deriva da quello”. Terza prova: “il ‘cieco’ è stato sorpreso a dare delle precise informazioni stradali. Se io ho mai avuto delle precise informazioni stradali – commenta Cipriani – le ho avute da un cieco, e molto più precise e dettagliate che da un vedente come è ovvio che sia; noi abbiamo necessità di sapere e sappiamo, per noi e per gli altri, con estrema precisione tutti i riferimenti del punto che cerchiamo per individuare esattamente il negozio, la fermata d’autobus, la via, il semaforo ecc.”. Infine, l’ultima presunta prova: “il ‘cieco’ passeggiava tranquillamente da solo per la strada. Come si fa ad affermare che uno è tranquillo per la strada? – si chiede Cipriani – Anch’io riesco a passeggiare e a spostarmi per la strada, ma che lo faccia da tranquillo credo di saperlo solo io e non il giornalista che eventualmente mi guarda; e poi, sembra proprio così strano?”. Di qui, le considerazioni del lettore: “Spesso mi riconosco in tutti questi gesti descritti come prove impossibili per un cieco, le faccio quotidianamente e come me le fanno centinaia di altre persone senza che nessuno con un minimo di conoscenza del problema si stupisca più di tanto. La considerazione che mi viene da fare ascoltando queste notizie è che il giornalista mediocre – abbastanza presente nei media parlati e stampati e desideroso di mostrare la sua capacità investigativa – vada cercando esclusivamente le notizie che fanno sensazione al grande pubblico di ascoltatori e che ormai danno un fastidio insopportabile perché non sono vere e si offendono gli altri invalidi senza alcuno scrupolo”. Renzo Cipriani – un cieco vero, ma indipendente.
Fonte: Redattore Sociale
03/07/2012