Sassari, Lavoratori disabili contro Provincia: in causa per un maxi risarcimento

Sassari, Lavoratori disabili contro Provincia: in causa per un maxi risarcimento

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Un lavoratore su 5 soffre di disagio mentale diagnosticato, da ansia a depressione a patologie più gravi. Esposti i giovani adulti, donne e persone con basso livello di istruzione, la metà dei disturbi insorge con l’adolescenza. Per l’Ue costi pari al 4% del Pil.

ROMA – E’ preoccupante il quadro della situazione dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità mentale. Lo affermava a fine 2011 l’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Il dato è contenuto nella ricerca ‘Sick on the job? Myths and realities about mental health and work’ condotta dall’Ocse a fine dicembre 2011, che affronta il problema della salute mentale in ambito lavorativo. Emerge che la malattia mentale sta diventando un problema crescente per la società e sta incidendo gravemente sulla produttività e il benessere sul luogo di lavoro. Un lavoratore su cinque soffre di disagio mentale clinicamente diagnosticato. I disturbi sono di natura diversa e vanno dall’ansia alla depressione a patologie psichiatriche più gravi. Soggetti particolarmente esposti sono i giovani adulti, le donne e persone con un basso livello di istruzione. Spesso queste persone non ricevono alcun trattamento di cura. Tre lavoratori su quattro con disordini mentali hanno una produttività lavorativa ridotta. Le assenze sul luogo di lavoro sono molto più frequenti e dal 30 al 50 % delle richieste di contributi per disabilità sono assegnati a persone con malattie mentali. Tutto questo si concretizza in un costo per l’Unione europea pari a circa il 4% del Pil. La maggior parte, dal 55% al 70%, delle persone che hanno disturbi mentali lavora ma trovare lavoro è 2 o 3 volte più difficile.

L’aumento di precarietà e di pressione nel mondo del lavoro può avere conseguenze sulla salute mentale dei lavoratori che sempre più spesso soffrono di stress lavoro-correlato e di esaurimento nervoso. Un dato importante è che la metà dei disturbi mentali insorge con l’adolescenza. Questo vuol dire che lavoratori molto giovani si trovano a rischio di non trovare lavoro, di perderlo facilmente oppure di lavorare con una produttività molto ridotta. Ne consegue che la richiesta di contributi per disabilità è fatta da persone giovani che entrano nel sistema previdenziale dopo pochissimo tempo di attività lavorativa. Per contrastare questo fenomeno, avverte l’Ocse, bisogna intervenire con programmi di prevenzione precoci che possano limitare l’insorgenza della malattia tra i giovani. Soprattutto è necessario cambiare l’approccio al problema della salute mentale in ambito lavorativo e intervenire in modo globale sul luogo di lavoro per migliorarne le condizioni. È necessario approntare piani per ridurre e gestire meglio lo stress, aiutare i datori di lavoro a ridurre i conflitti sul luogo di lavoro, monitorare sistematicamente l’andamento delle assenze per malattia per intervenire presto sul disagio e far tutto il possibile affinché problemi di salute mentale non portino alla perdita del lavoro.

Fonte: SuperAbile.it

19/01/2012