ROMA – È stato presentato ieri all’Europarlamento un database online che permetterà ai disabili di avere maggiori informazioni sull’accessibilità dei telefoni cellulari, di comparare i diversi smart phone e di valutare quali risultano più appetibili in base alla disabilità che si ha. Il database, chiamato Gari (Global Accessibility Reporting Initiative), è stato realizzato dal Manifacture Mobility Forum, che riunisce i maggiori produttori di cellulari al mondo (fra cui Samsung, Sony Eriksson, Motorola, Apple e Nokia). La banca dati, raggiungibile al sito www.mobileaccessibility.info, è per ora disponibile in undici lingue. Mentre si stanno comparando i cellulari, è anche possibile impostare la ricerca sui dispositivi italiani e disponibili nel mercato del nostro Paese. Il sito contiene inoltre sezioni specifiche per ogni tipo di disabilità, in cui vengono elencate le caratteristiche attualmente disponibili sui dispositivi presenti sul mercato per facilitarne l’uso da parte di persone con difficoltà visive, uditive, motorie o cognitive.
Adam Kosa, eurodeputato ungherese del Ppe e presidente dell’intergruppo disabilità al Parlamento Europeo, ha ricordato che sono centinaia di milioni nel mondo le persone disabili e che prima o poi, nella vita, tutti dovranno confrontarsi con una situazione invalidante. “Per questo – ha dichiarato Kosa – permettere ai disabili di usare in autonomia strumenti di comunicazione fondamentali per l’integrazione quali i telefoni cellulari, è della massima importanza”. Kosa si è anche rallegrato che per una volta i produttori di dispositivi mobili abbiano messo da parte la concorrenza e abbiano cooperato insieme per la creazione della banca dati. “Per superare molti dei problemi che affliggono quotidianamente i disabili – ha proseguito Kosa – l’uso del cellulare può rappresentare un miglioramento enorme della qualità della vita. C’ è bisogno di scambio di buone pratiche fra i disabili stessi e di una maggiore sinergia fra utenti con disabilità, produttori, decision maker e politici a livello europeo e globale”, ha concluso.
Fonte: Disablog.it
07/10/2011